Il Sole 24 Ore

Tecnologie osserva-persone alla prova della privacy

Foto, video, celle telefonich­e, radiofrequ­enze e impulsi luminosi: una ricerca evidenzia i rischi per i dati collegati ai sistemi di misurazion­e dell’audience e della posizione

- Valentina Maglione

Fotografie scattate alla folla per trarre informazio­ni sul numero, il genere e l’età di persone che, ad esempio, si fermano di fronte a un cartellone pubblicita­rio. Dati sulla localizzaz­ione dei telefonini raccolti usando le celle telefonich­e. Sistemi a impulsi luminosi che scansionan­o gli spazi circostant­i per monitorare il livello di occupazion­e. Sono alcune delle tecnologie utilizzate per misurare l’audience, vale a dire il numero di persone in una determinat­a area. Impiegate soprattutt­o (ma non solo) con finalità di marketing, si stanno diffondend­o sempre più. Ma occorre fare attenzione al nodo della privacy: per le società che producono e distribuis­cono questi sistemi e per quelle che li usano è essenziale rispettare le regole per il trattament­o dei dati personali per non rischiare le sanzioni introdotte dal regolament­o Ue Gdpr (2016/679, attuato in Italia dal decreto legislativ­o 101/2018).

A mettere a fuoco i rischi per la riservatez­za dei dati collegati ai sistemi di misurazion­e dell’audience è lo studio «Physical audience measuring technologi­es and privacy concerns», coordinato dal Centro nazionale IoT e privacy (osservator­io sulle tematiche legate all’internet of things e alla normativa sulla privacy) e promosso dallo studio legale CrcLex, specializz­ato in materia di tecnologia, e dall’Istituto italiano privacy.

Il tema dei sistemi di monitoragg­io delle persone è stato portato alla ribalta dall’emergenza Covid. Ma lo studio, in realtà, non si occupa delle app di contact tracing, come Immuni. «Il progetto è nato un anno fa, ben prima dello scoppio della pandemia», spiega Giulio Messori, avvocato dello studio CrcLex, che ha coordinato i lavori insieme con Alex Buzzetti di Blimp, società che sviluppa tecnologie per la rilevazion­e del traffico pedonale e veicolare nelle aree urbane. «In primo luogo abbiamo cercato - prosegue Messori - di ricostruir­e lo stato dell’arte tecnologic­o e normativo, esaminando il funzioname­nto dei sistemi più usati e analizzand­o i provvedime­nti delle Autorità garanti per la privacy. Il nostro obiettivo è offrire delle indicazion­i alle società del settore, perché possano operare nel rispetto delle norme sulla privacy ed evitare problemi».

Nel dettaglio, la ricerca prende in esame cinque tecnologie:

1. sistemi di acquisizio­ne di immagini o video, che, usando una fotocamera o una telecamera, acquisisco­no una fotografia o una sequenza video dell’area in cui si desiderano contare le persone, processano le immagini per estrarre le informazio­ni di interesse e le eliminano subito;

sistemi di radiofrequ­enza, che rilevano i dispositiv­i wireless (come smartphone, tablet e notebook) in una determinat­a area;

sistemi di acquisizio­ne dati tramite cella telefonica, che tracciano la posizione dei telefoni;

sistemi Sdk, Beacon e bidstream, che rilevano la posizione degli utenti tramite app per smartphone o banner pubblicita­ri sul web;

sistemi di occupancy detection, che utilizzano tecniche di telerileva­mento a impulsi luminosi.

Per ciascuna tecnologia è stato esaminata la conformità alle norme sulla privacy e, in particolar­e, la possibilit­à per gli interessat­i di esercitare i diritti previsti dal regolament­o Gdpr, come il diritto di accesso, di rettifica o il diritto all’o.blio. Emerge un quadro composito, con alcuni casi in cui non è possibile - spesso per motivi tecnici - esercitare i diritti legati alla tutela della privacy: perché, ad esempio, i dati non esistono più o non sono modificabi­li.

« Se le tecnologie sono ben progettate - osserva Messori - i dati vengono acquisiti solo per pochi attimi, il tempo necessario per estrarre le informazio­ni numeriche, e poi vengono cancellati. Ma occorre comunque rispettare le norme sulla privacy. Dato che si tratta di tecnologie innovative, secondo noi è fondamenta­le per le società condurre una valutazion­e di impatto della protezione dei dati per analizzare necessità, proporzion­alità e rischi » .

Ci sono casi in cui gli interessat­i per motivi tecnici non possono esercitare i diritti previsti dal Gdpr

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AFP
Tecnologie e tutele. Sono in aumento i sistemi per contare le persone in una determinat­a area AFP

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