LE ALTRE NOVITÀ
1 GLI ATTI INTRODUTTIVI
Nei processi civili in tribunale e corte d’appello fino al 31 ottobre 2020 devono essere depositati in via telematica anche gli atti introduttivi. Si tratta di una deroga rispetto all’articolo 16-bis del decreto legislativo 179/2012, in base al quale il deposito telematico degli atti introduttivi del giudizio è facoltativo, mentre l’obbligo scatta per gli atti successivi. Quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste un’indifferibile urgenza, il capo dell’ufficio autorizza il deposito con modalità non telematica
2 IN CASSAZIONE
Il processo civile telematico arriva in Cassazione. Fino al 31 ottobre 2020 nei procedimenti civili innanzi alla Corte di cassazione, il deposito degli atti e dei documenti da parte degli avvocati può avvenire in modalità telematica. Se si sceglie il deposito telematico sarà obbligatorio pagare con modalità telematiche il contributo unificato. La norma prevista dal decreto Rilancio riproduce quella che era stata introdotta dal decreto legge 83 del 2020 (cura Italia) e che era efficace fino al 30 giugno scorso
3 I COLLOQUI IN CARCERE
Sempre fino al 31 ottobre 2020 i colloqui dei detenuti in carcere e negli istituti per minorenni con i congiunti o con altre persone possono essere svolti a distanza, ma solo su richiesta dell’interessato o quando la misura è indispensabile per salvaguardare la salute delle persone detenute o internate. Per i colloqui possono essere usati le apparecchiature e i collegamenti di cui dispone l’amministrazione penitenziaria e minorile o si possono svolgere al telefono anche oltre i limiti previsti
4 LE INDAGINI PRELIMINARI
Il decreto Rilancio introduce anche una novità a regime, la cui efficacia non è quindi limitata al 31 ottobre 2020, circa il deposito con modalità telematica di istanze e atti presso gli uffici del pubblico ministero, nella fase delle indagini preliminari, da parte dei difensori (una volta ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini)e della polizia giudiziaria. Il deposito telematico deve essere autorizzato da un decreto del ministro della Giustizia, dopo avere accertato la funzionalità dei sistemi informatici