Le Onlus possono retribuire professionisti non volontari
Presto servizio in un’associazione di volontariato (Onlus) che assiste famiglie disagiate e donne vittime di violenza. Tra le volontarie associate esistono delle professioniste in pensione o ancora attive, ad esempio un’ostetrica, un’assistente sociale, un avvocato.
Se esse dovessero svolgere per noi, oltre alle normali ore di volontariato alcune specifiche prestazioni professionali, possono essere pagate? In quale forma? G.P. G.P.- - MANTOVA
Un’associazione di volontariato non può distribuire utili o avanzi di gestione, e si considera in ogni caso quale distribuzione indiretta di utili o di avanzi di gestione la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del 20% rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le medesime qualifiche. Inoltre, i volontari non vengono retribuiti ( in denaro o in natura), potendo ricevere solo rimborsi a piè di lista. Sulla base di queste premesse, appare difficile distinguere l’attività di volontariato dalle eventuali attività professionali che le socie andrebbero a svolgere a favore dell’associazione. L’associazione potrebbe utilizzare e retribuire solo professionisti esterni, quindi non volontari, per prestazioni di lavoro autonomo rese esclusivamente nei limiti necessari al suo regolare funzionamento, oppure occorrenti a qualificare o specializzare l’attività propria svolta dalla stessa. In base a tale considerazione, le professioniste in questione, nel momento in cui volessero svolgere un’attività professionale, non dovrebbero qualificarsi come volontarie.