Il lockdown allunga i tempi di invio dei verbali
Congelamento dal 23 febbraio al 15 maggio
Il lockdown ha avuto due effetti sul lavoro delle forze di polizia. Da una parte, ha richiesto uno spiegamento senza precedenti su strada, per controllare che circolasse effettivamente solo chi ne aveva giustificato motivo. Dall’altro, ha svuotato gli uffici che seguono la parte amministrativa legata alla gestione delle sanzioni. Per questo il decreto legge Cura Italia (Dl 18/2020) ha previsto un periodo in cui tutta l’attività legata alle sanzioni (tranne la loro rilevazione, ovviamente) restasse congelata: dal 23 febbraio al 15 maggio 2020, sono rimasti sospesi i termini sia per la notifica dei verbali sia per tutte le altre attività collegate a essi, come la presentazione dei ricorsi e di scritti difensivi o la comunicazione dei dati del trasgressore ai fini della decurtazione dei punti. In altri termini, i giorni dal 23 febbraio al 15 maggio non si contano né per gli atti degli uffici di polizia né per quelli dei multati. In questi mesi, attenzione a non considerare prescritto un verbale che viene notificato dopo più di 90 giorni dalla data dell’infrazione (peraltro, come sempre, la data finale che fa fede non è quella di effettiva ricezione dell’atto, ma quella in cui esso viene affidato al servizio postale). Lo stesso vale oer il calcolo dei giorni trascorsi i quali un ricorso in Prefettura si considera accolto in automatico.