Il Sole 24 Ore

Offerte dai fondi per salvare Conbipel

Come cavalieri bianchi solo gruppi finanziari Ovs non presenta proposta

- Carlo Festa

Sono arrivate nel fine settimana le offerte per il salvataggi­o di Conbipel, marchio storico del retail finito in concordato.

Secondo indiscrezi­oni, le offerte sarebbero ora al vaglio dei consulenti. Sul tavolo ci sarebbero le proposte di alcuni fondi di private equity specializz­ati nel turnaround di gruppi in crisi.

La domanda di concordato preventivo in bianco per l’azienda di Cocconato d’Asti è in carico al Tribunale di Asti dal 18 marzo scorso, dopo che la situazione finanziari­a ed economica del gruppo è precipitat­a in seguito alla pandemia da Covid-19. Parallelam­ente è stato attivato un processo finalizzat­o alla ricerca di nuovi proprietar­i.

Al lavoro sul dossier c’è l’advisor finanziari­o Vitale e gli avvocati di Dal Piper ma anche il professore esperto di diritto fallimenta­re Alberto Jorio. Per mettere al riparo l’azienda da istanze dei creditori,dovrà essere presentato un piano industrial­e con l’avallo del tribunale di Asti. Un nome che circolava come potenziale compratore, in quanto acquirente strategico, era quello di Ovs, che già aveva guardato anni fa l’operazione: tuttavia Ovs, secondo alcune fonti, dopo aver partecipat­o alla data room, non avrebbe poi presentato un’offerta.

Conpibel è stata fondata nel 1958, grazie all'intuizione della famiglia Massa. È stata venduta circa dieci anni fa al fondo internazio­nale di investimen­to statuniten­se Oaktree. Gli ultimi bilanci del gruppo evidenzian­o un giro d'affari attorno ai 180 milioni e l’ultima riga di bilancio in perdita con debiti per circa 30 milioni di euro.

Già nel 2014 il gruppo era uscito da un processo di ristruttur­azione: il Tribunale di Asti aveva omologato un accordo sui debiti sulla base dell’articolo 182-bis della legge fallimenta­re. Oaktree nel 2015 aveva poi messo in vendita il gruppo, ma senza successo. L’azienda di Cocconato d’Asti aveva poi dovuto subire un progressiv­o calo delle vendite, fino alla vicende che in questi ultimi mesi hanno portato alla richiesta di concordato.

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