Il Sole 24 Ore

Assegno unico ai figli, primo sì alla delega

Voto in aula all’unanimità Prevista l’abrogazion­e di otto misure in vigore

- Davide Colombo

Un assegno unico per ogni figlio a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni, senza pause e con la possibilit­à di arrivare fino ai 21 anni. L’importo (da definire) sarà maggiorato dal terzo figlio e per i figli disabili e sarà modulato in base alla condizione economica della famiglia tramite l’Isee. La nuova misura universali­stica a sostegno della genitorial­ità è arrivata ieri al suo primo giro di boa con l’approvazio­ne alla Camera della proposta parlamenta­re di legge delega in discussion­e da inizio legislatur­a, che ha tra i primi firmatari il capgruppo Pd, Graziano Delrio. Un testo che ha unito diverse elaborazio­ni maturate negli ultimi mesi e che ha raccolto il consenso unanime dell’Assemblea.

La delega al governo prevede l’abrogazion­e di otto misure attualment­e in vigore: gli assegni per il nucleo familiare, gli assegni familiari, le detrazioni per i figli a carico, le detrazioni per le famiglie numerose, il bonus bebè, il bonus mamma, l’assegno per i terzo figlio e i prestiti agevolati garantiti per le famiglie con figli. Misure che nel loro insieme cumulano trasferime­nti annui per 15,5 miliardi che, secondo il nuovo schema, confluiran­no nel nuovo strumento unico. Nelle intenzioni dei proponenti questo aiuto monetario dovrebbe essere ulteriorme­nte rafforzato con una dote aggiuntiva di 6-7 miliardi l’anno per allineare l’Italia ai principali paesi benchmark europei nelle politiche a sostegno della natalità. Risorse che potrebbero essere reperite - secondo la maggioranz­a - nell’ambito della più ampia riforma fiscale annunciata dall’Esecutivo.

Il trasferime­nto monetario previsto dall’assegno unico è considerat­o complement­are con il family act sui cui sta lavorando la ministra Elena Bonetti, inteso invece per potenziare e riordinare altre misure di servizi diretti (per esempio una maggiore diffusione degli asili nido) o politiche per l’occupazion­e femminile, i congedi parentali la conciliazi­one dei tempi di lavoro con quelli di cura. La ministra Bonetti ha salutato il voto di ieri come un «momento storico» mentre il relatore, Stefano Lepri, ha parlato di «riforma che ci avvicina ai migliori modelli europei». L’Italia infatti «è l’unico tra i grandi Paesi a non avere ancora una misura semplice e universali­stica per i figli a carico. Unificare le troppe, complicate e inique misure oggi previste. Semplifica­rle e renderle per tutti. Garantire continuità nell'erogazione e potenziarn­e gli importi. Questi obiettivi, da oggi, sono finalmente più vicini».

La proposta di legge delega passa ora al vaglio del Senato: l’obiettivo dichiarato è approvare in via definitiva la delega prima della pausa estiva, per l’adozione dei decreti delegati il governo avrà invece 12 mesi di tempo.

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