Per l’Alitalia di Stato servirà una nuova gara sul mercato
L’Ue preme per la procedura di mercato: possibile il rientro di altri pretendenti Nella prima fase operativi per lo più Embraer e A320 per il medio raggio
Nuovo progetto, nuova gara: per tutelare i creditori e soddisfare l’Ue il Governo si prepara a indire una nuova gara per l’Alitalia di Stato
Il passaggio dall’Alitalia commissariata alla Newco controllata dallo Stato non sarà una passeggiata e non è scontato, anche se è l’esito più probabile perché voluto dal governo M5S- Pd. Il commissario Giuseppe Leogrande, nominato dal M5S ed esautorato dal Pd dalle operazioni propedeutiche alla nuova compagnia, dovrà bandire una gara, o riaprire la procedura sospesa frettolosamente in marzo. Potranno quindi presentarsi anche altri soggetti, compreso German Efromovich, ex patron della colombiana Avianca, che da mesi bussa alle porte del governo senza essere ricevuto.
Questo trapela dalle riunioni nelle quali i vertici del Mef, con il direttore generale Alessandro Rivera e il direttore delle partecipazioni Filippo Giansante, hanno condiviso con i consulenti Oliver Wyman, Deloitte e Grimaldi le linee guida del piano industriale della Nuova Alitalia. La gara, spiegano fonti autorevoli, è necessaria per tutelare i creditori. Se ci fosse un’offerta di acquisto migliore di quella della Newco il commissario non potrebbe ignorarla.
Le linee del piano sono state presentate lunedì in videoconferenza ai funzionari della Commissione Ue, che deve autorizzare l’operazione. Per evitare di imboccare la procedura degli aiuti di Stato, lunga e insidiosa, il Mef non ha chiesto un’autorizzazione formale. Le linee sono state illustrate con l’obiettivo di ottenere un benestare. Ma a Bruxelles vogliono monitorare attentamente che si tratti di un progetto a mercato e non di aiuto di Stato alla sofferente Alitalia (la ( la compagnia aveva perso 600 milioni di euro già nel 2019).
Ci sarà un nuovo confronto la prossima settimana. Il Mef, futuro azionista unico, intende versare il capitale previsto di 3 miliardi nel giro di due anni. I soldi servirebbero per l’acquisizione di circa 90 aerei in 5 anni. Ma nell’immediato la compagnia sarebbe ridimensionata. Al decollo, entro metà novembre, la Newco sarebbe una mini- Alitalia con circa 70 aerei, soprattutto i più piccoli, i regionali Embraer e gli Airbus 320. Ci sarebbero pochi wide body per il lungo raggio, il documento non spiega quanti. Questo perché si stima che il mercato possa assorbire solo il 60% della capacità. La flotta potrebbe tornare al livello attuale (113 ( 113 aerei) nel 2025.
Il personale da trasferire nella Newco sarebbe in proporzione all’attività, quindi circa 4-5mila 4- 5mila cassintegrati resterebbero con il commissario: potrebbero essere in parte riassorbiti se ci sarà un’espansione dell’attività dal 2022. Nella Newco entrerebbero anche la manutenzione e parte dei servizi di handling, in società separate. La proposta di lasciare 4-5mila lavoratori nella bad company è contestata dai sindacati, FiltCgil, Uiltrasporti, Fnta ( Anpac, Anpav e Anp), Cub Trasporti. « Non esistono i 4mila esuberi, esiste una dotazione iniziale che sarà in un range di 70 aerei, quelli che servono oggi per volare», ha commentato il ministro Stefano Patuanelli. « Gli esuberi non potranno essere 4mila», secondo la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli.
Le linee guida, approvate dal ministro Roberto Gualtieri, devono essere condivise con i colleghi De Micheli, Patuanelli e Nunzia Catalfo (Lavoro). ( Lavoro). Per costituire la Newco il Mef deve approvare un decreto « di concerto» concerto » con questi ministri.
Finché non verrà costituita la Newco resteranno nel limbo le designazioni dei vertici, Fabio Lazzerini ad e Francesco Caio presidente, annunciate dal premier Giuseppe Conte il 29 giugno via Facebook, ma non contemplate in alcun documento ufficiale.