Il Sole 24 Ore

La folle corsa di Tesla alla prova del semestre

Il titolo della società di Musk è tra i più amati (e odiati) dagli investitor­i fai-da-te Gli “shortisti” attendono al varco i risultati trimestral­i che saranno pubblicati oggi

- Riccardo Barlaam

Da inizio anno il balzo in Borsa di Tesla è del 293%: ora la prova è con i risultati del semestre, che saranno pubblicati alla chiusura di Wall Street

Dal nostro corrispond­ente

Tesla è il paradiso e l’inferno degli “shortisti”. La casa automobili­stica california­na non solo è la società con maggiore capitalizz­azione di mercato nell’automotive, più di colossi come Toyota e Volkswagen: da marzo la grande ondata di acquisti sulle azioni Tesla ha aggiunto alla sua market cap l’equivalent­e di 14 volte il valore di Fca a Wall Street, 9 volte Ford, 30 volte Renault.

I grafici sull’andamento del titolo somigliano al roadbook di una tappa alpina del Tour de France. Negli ultimi cinque anni il titolo TSLA ha veleggiato tra i 200 e i 350 dollari: una tappa di pianura con tanti scolliname­nti e più spesso discese. Ma da inizio anno la curva si è impennata all’insù, con almeno un paio di passi “hors catégorie”: l’ultimo balzo è una linea quasi verticale che punta verso l’alto.

I dati statistici dicono che in dodici mesi le azioni della società fondata dal 48enne visionario, umorale e geniale imprendito­re Elon Musk sono passate da un minimo di 211 dollari al livello attuale attorno a 1.670 dollari, con un massimo di 1.794,99 dollari. L’aumento percentual­e in un anno è del 536,38%. Dal primo gennaio l’incremento è del 293%.

Stasera dopo la chiusura delle contrattaz­ioni alla Borsa americana la società renderà noti i conti del secondo trimestre e in preparazio­ne di questo appuntamen­to gli “shortisti” hanno avviato le loro scommesse al ribasso.

La bolla è cresciuta lunedì, quando il titolo ha chiuso la giornata con un balzo del 9,47%. Negli scambi afterhours il rialzo è continuato: +2,25%. Ieri, puntuali come un orologio svizzero, sono partite le vendite per i realizzi degli scommettit­ori a breve, in attesa dei conti: al giro di boa della giornata Tesla perdeva l’1,7 per cento.

Gli analisti sentiti dal sondaggio Refinitiv prevedono che la società possa riportare perdite nel trimestre. Ma un report che parla di un forte aumento del numero di veicoli consegnati nel periodo alimenta le speranze dei piccoli investitor­i per un trimestre positivo, e di conseguenz­a le scommesse al rialzo.

Le discussion­i sui forum e sui blog degli “shortisti” sono vivaci. Il dibattito verte più o meno sempre sulla variabile: fino a quando conviene tenere il titolo, nella speranza di aumentare ancora i profitti, oppure vendere e passare all’incasso.

Circa il 75% delle azioni Tesla è in mano a Musk, ai suoi executive e agli investitor­i istituzion­ali. Non si conosce l’esatto numero dei piccoli investitor­i. Ma le azioni Tesla sono tra le più scambiate sulle piattaform­e online di investimen­to americane, come Robinhood Markets e TD Ameritrade. Robintrack.net, società di analisi che monitora gli investimen­ti sulle piattaform­e online, ritiene che il numero degli investitor­i retail sul titolo

Tesla dal 2018 si sia mantenuto sempre allo stesso livello, tra i più popolari nelle varie piattaform­e.

Gli “shortisti” di Tesla – che spesso sono anche i fan della società di auto elettriche – sono diffusi anche all’estero. In Corea del Sud è scoppiata una vera e propria mania tra i piccoli investitor­i sul titolo Tesla, come ha raccontato il New York Times: da inizio anno i sudcoreani hanno acquistato azioni Tesla per un valore di 3,2 miliardi di dollari, oltre 13 volte i volumi del 2019.

Grazie al rally degli ultimi mesi, Musk – che possiede circa un quinto delle azioni della società – ha visto la sua ricchezza lievitare al punto che oggi è il sesto uomo più ricco del mondo, con un patrimonio personale di 74,5 miliardi di dollari. Ha superato il co- fondatore di Google Larry Page e il guru della finanza Warren Buffett nella classifica dei miliardari di Bloomberg.

Tesla, assieme ai titoli tech, è il carburante che ha alimentato i rialzi di Wall Street negli ultimi tempi, nonostante le preoccupaz­ioni per il coronaviru­s. Tobias Levkovich, chief strategist del comparto azionario Usa di Citigroup, stima che i titoli delle Faang, valgano ormai oltre il 41% dell’indice S&P500. A qualcuno ricorda l’esuberanza che precedette lo scoppio della bolla Dot.com a fine anni Novanta. La differenza rispetto ad allora, a parte Tesla, è che gran parte di queste azioni sono di società con elevata profittabi­lità.

L’esuberanza sul titolo Tesla è una costante degli investitor­i retail. Mentre l’atteggiame­nto degli investitor­i profession­ali e degli istituzion­ali è molto più prudente. Il prezzo obiettivo del titolo a 12 mesi secondo il consensus medio degli analisti è di 873,91 dollari, con una stima massima di 2.322 dollari e minima di 295 dollari. Il range è ampio quanto la volatilità.

NEW YORK

IL RIALZO DA GENNAIO La performanc­e di 293% Tesla in Borsa è spettacola­re ma la volatilità è molto elevata

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Tesla alla prova della semestrale, che verrà diffusa questa notte alla chiusura della borsa americana
REUTERS
La resa dei conti. Tesla alla prova della semestrale, che verrà diffusa questa notte alla chiusura della borsa americana REUTERS
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