La folle corsa di Tesla alla prova del semestre
Il titolo della società di Musk è tra i più amati (e odiati) dagli investitori fai-da-te Gli “shortisti” attendono al varco i risultati trimestrali che saranno pubblicati oggi
Da inizio anno il balzo in Borsa di Tesla è del 293%: ora la prova è con i risultati del semestre, che saranno pubblicati alla chiusura di Wall Street
Dal nostro corrispondente
Tesla è il paradiso e l’inferno degli “shortisti”. La casa automobilistica californiana non solo è la società con maggiore capitalizzazione di mercato nell’automotive, più di colossi come Toyota e Volkswagen: da marzo la grande ondata di acquisti sulle azioni Tesla ha aggiunto alla sua market cap l’equivalente di 14 volte il valore di Fca a Wall Street, 9 volte Ford, 30 volte Renault.
I grafici sull’andamento del titolo somigliano al roadbook di una tappa alpina del Tour de France. Negli ultimi cinque anni il titolo TSLA ha veleggiato tra i 200 e i 350 dollari: una tappa di pianura con tanti scollinamenti e più spesso discese. Ma da inizio anno la curva si è impennata all’insù, con almeno un paio di passi “hors catégorie”: l’ultimo balzo è una linea quasi verticale che punta verso l’alto.
I dati statistici dicono che in dodici mesi le azioni della società fondata dal 48enne visionario, umorale e geniale imprenditore Elon Musk sono passate da un minimo di 211 dollari al livello attuale attorno a 1.670 dollari, con un massimo di 1.794,99 dollari. L’aumento percentuale in un anno è del 536,38%. Dal primo gennaio l’incremento è del 293%.
Stasera dopo la chiusura delle contrattazioni alla Borsa americana la società renderà noti i conti del secondo trimestre e in preparazione di questo appuntamento gli “shortisti” hanno avviato le loro scommesse al ribasso.
La bolla è cresciuta lunedì, quando il titolo ha chiuso la giornata con un balzo del 9,47%. Negli scambi afterhours il rialzo è continuato: +2,25%. Ieri, puntuali come un orologio svizzero, sono partite le vendite per i realizzi degli scommettitori a breve, in attesa dei conti: al giro di boa della giornata Tesla perdeva l’1,7 per cento.
Gli analisti sentiti dal sondaggio Refinitiv prevedono che la società possa riportare perdite nel trimestre. Ma un report che parla di un forte aumento del numero di veicoli consegnati nel periodo alimenta le speranze dei piccoli investitori per un trimestre positivo, e di conseguenza le scommesse al rialzo.
Le discussioni sui forum e sui blog degli “shortisti” sono vivaci. Il dibattito verte più o meno sempre sulla variabile: fino a quando conviene tenere il titolo, nella speranza di aumentare ancora i profitti, oppure vendere e passare all’incasso.
Circa il 75% delle azioni Tesla è in mano a Musk, ai suoi executive e agli investitori istituzionali. Non si conosce l’esatto numero dei piccoli investitori. Ma le azioni Tesla sono tra le più scambiate sulle piattaforme online di investimento americane, come Robinhood Markets e TD Ameritrade. Robintrack.net, società di analisi che monitora gli investimenti sulle piattaforme online, ritiene che il numero degli investitori retail sul titolo
Tesla dal 2018 si sia mantenuto sempre allo stesso livello, tra i più popolari nelle varie piattaforme.
Gli “shortisti” di Tesla – che spesso sono anche i fan della società di auto elettriche – sono diffusi anche all’estero. In Corea del Sud è scoppiata una vera e propria mania tra i piccoli investitori sul titolo Tesla, come ha raccontato il New York Times: da inizio anno i sudcoreani hanno acquistato azioni Tesla per un valore di 3,2 miliardi di dollari, oltre 13 volte i volumi del 2019.
Grazie al rally degli ultimi mesi, Musk – che possiede circa un quinto delle azioni della società – ha visto la sua ricchezza lievitare al punto che oggi è il sesto uomo più ricco del mondo, con un patrimonio personale di 74,5 miliardi di dollari. Ha superato il co- fondatore di Google Larry Page e il guru della finanza Warren Buffett nella classifica dei miliardari di Bloomberg.
Tesla, assieme ai titoli tech, è il carburante che ha alimentato i rialzi di Wall Street negli ultimi tempi, nonostante le preoccupazioni per il coronavirus. Tobias Levkovich, chief strategist del comparto azionario Usa di Citigroup, stima che i titoli delle Faang, valgano ormai oltre il 41% dell’indice S&P500. A qualcuno ricorda l’esuberanza che precedette lo scoppio della bolla Dot.com a fine anni Novanta. La differenza rispetto ad allora, a parte Tesla, è che gran parte di queste azioni sono di società con elevata profittabilità.
L’esuberanza sul titolo Tesla è una costante degli investitori retail. Mentre l’atteggiamento degli investitori professionali e degli istituzionali è molto più prudente. Il prezzo obiettivo del titolo a 12 mesi secondo il consensus medio degli analisti è di 873,91 dollari, con una stima massima di 2.322 dollari e minima di 295 dollari. Il range è ampio quanto la volatilità.
NEW YORK
IL RIALZO DA GENNAIO La performance di 293% Tesla in Borsa è spettacolare ma la volatilità è molto elevata