PIANO IDROGENO, PIÙ REALISMO NELLA FASE DI TRANSIZIONE
Al via la consultazione sulle linee guida preliminari del progetto nazionale L’obiettivo al 2030 è di raggiungere il 2% degli impieghi di energia
La direzione l’ha indicata l’Europa con la sua “Hydrogen strategy”, pubblicata a luglio scorso, che ha previsto un ruolo primario per l’idrogeno. Una strada già recepita da alcuni Stati (Francia e Germania, in primis) con l’Italia che sta elaborando un suo piano nazionale, le cui linee guida preliminari sono state appena messe in consultazione pubblica con la deadline per l’invio delle osservazioni fissata al 21 dicembre.
Ma il percorso per assicurare un pieno sviluppo dell’idrogeno che, secondo le direttrici indicate dal Mise, dovrà raggiungere un primo target di penetrazione del 2% al 2030 sugli impieghi finali, dovrà tener conto delle peculiarità del sistema Italia e garantire lo sviluppo di una filiera nazionale. È questo il messaggio che arriva dal webinar “Verso una strategia nazionale sull’idrogeno”, organizzato ieri dall’Anigas che ha messo attorno allo stesso tavolo le istituzioni (la Commissione Europea e il Mise), l’Authority per l’energia, Confindustria e tutti gli attori industriali della partita con l’obiettivo di tracciare l’identikit della “via italiana” all’idrogeno per affrontare quella che, il presidente di Anigas, Cristian Signoretto, ha definito una «vera rivoluzione». Una rivoluzione per la quale, ha sottolineato Guido Bortoni, già numero uno di Arera e ora senior adviser della Dg Energia della Commissione Europea, «non esiste una ricetta unica per tutti, ma l’idrogeno rappresenta un vento positivo».
Per affrontarlo, però, bisogna accelerare sulla decarbonizzazione spingendo innanzitutto sulle tecnologie, come ha spiegato Giulia Monteleone per l’Enea. «C’è un largo spazio per lo sviluppo tecnologico e l’Enea deve essere un punto di riferimento per la crescita di un’industria nazionale». Pena il rischio, ha ricordato Gilberto Dialuce, dirigente generale della Dg per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari del Mise, di commettere l’errore fatto con le rinnovabili la cui diffusione non ha portato a una filiera italiana.
Gli obiettivi, dunque, sono fissati. E la via per centrarli, ha detto Massimo Beccarello di Confindustria, intervenendo alla tavola rotonda moderata dalla dg di Anigas, Marta Bucci, «dipende dal sistema di costi/opportunità che sono molti diversi da Paese a Paese» e passa per un’attenta riflessione sugli aspetti organizzativi del mercato e per un quadro di regole chiare. Un tassello, quest’ultimo, che implica una «sfida regolatoria nuova» secondo Clara Poletti, membro del collegio dell’Autorità.
Non ci sono, però, solo gli aspetti organizzativi e regolatori da definire, c’è da garantire, lo ha ribadito con forza Antonio Gozzi, presidente di Duferco, la competitività del sistema manifatturiero italiano. Ergo: per conseguire i target, come suggerisce anche l’Europa, bisognerà far ricorso anche all’idrogeno blu (quello prodotto da fonti fossili con il supporto di tecnologie di sequestro e di cattura del carbonio), che dovrà avere un ruolo cruciale di “ponte” verso la decarbonizzazione spinta. Un contributo importante evidenziato anche da Hannelore Rocchio, executive vice president Regulatory Affairs and Strategy Support di Eni, che ha insistito sulla necessità di mettere in campo «tutte le risorse necessarie per raggiungere lo scopo», considerando l’idrogeno blu come una «leva complementare» a quello prodotto da rinnovabili (idrogeno “verde).
Quest’ultimo, certo, resta l’approdo finale e su tale fronte anche Enel, ha chiarito Carlo Zorzoli, head of Business Development Global Power Generation del gruppo, «è pronta a fare la sua parte nell’accoppiata generazione rinnovabile e idrogeno», valorizzando le tante eccellenze italiane nel mercato degli elettrolizzatori. L’Italia, però, deve tener intanto conto del suo profilo e potrà, in questa transizione, contare sulla rete gas, «la cui compatibilità con l’idrogeno è assicurata», ha garantito Massimo Derchi, chief industrial assets officer di Snam.