Euforia da vaccino e riscatto sui listini dei perdenti da virus
Dall’inizio del mese rialzi a doppia cifra per turismo, ristorazione e linee aeree
La prospettiva di un ritorno alla normalità grazie ai vaccini ha stravolto gli equilibri sui mercati azionari. La scommessa sulla fine dell’emergenza ha favorito una rotazione di portafoglio che ha premiato i settori e i titoli più penalizzati dalla pandemia: i perdenti da virus. Dall’inizio di novembre si contano 310 titoli quotati sui listini europei che hanno messo a segno rialzi superiori al 50 per cento. Due su tre di questi risultano aver subito un calo del fatturato superiore al 10% negli ultimi 12 mesi, stando a uno screening fatto su dati S&P Market Intelligence. L’elenco è composto per lo più da titoli dell’industria ( soprattutto compagnie aeree e fornitori), dei beni di consumo discrezionali (turismo, ristorazione e shopping) e da altri comparti ciclici come le banche o il petrolio.
Il cambio di prospettiva dettato dalle scoperte scientifiche e dalle speranze sulla fine dell’emergenza ha fatto sì che i perdenti di ieri si trasformassero nei vincenti di oggi. Le società più penalizzate dalla crisi, cioè quelle che a fine ottobre mostravano una perdita da inizio anno superiore al 50%, sono anche quelle che hanno beneficiato di più del rimbalzo. In media il guadagno da inizio mese è stato del 47% a fronte di un mercato azionario europeo che ha recuperato il 14 per cento. Decisamente più magra la performance dei “vincenti” da virus. I titoli che a fine ottobre mostravano rialzi da inizio anno superiori al 50% non hanno beneficiato del rally di novembre: il rialzo medio è stato del 3,5 per cento.
A Piazza Affari il caso più eclatante riguarda Autogrill. Il blocco della mobilità causa virus ha avuto effetti devastanti sui conti della società: nel primo semestre i ricavi sono calati del 50% portando il conto economico in rosso per la prima volta da anni. In Borsa il titolo ha perso fino al 66% da inizio anno, arrivando a quotare poco più di 3 euro, il livello più basso da oltre un ventennio. Poi la svolta: nella seduta del 9 novembre, giorno dell’annuncio del vaccino Pfizer, un sorprendente + 34 per cento. E anche nei giorni successivi il recupero è proseguito: da inizio inizio mese il guadagno è stato del 70 per cento. Un copione simile hanno seguito altri perdenti illustri. Si tratta soprattutto di titoli nei settori trasporti, turismo e ristorazione. Come le compagnie aeree Air France (+ 79% da inizio mese) e Iag (+70%); le grandi catene di hotel quotate alla Borsa di Madrid: Nh (+83%) e Melià (+71%); il tour operator tedesco TUI (+ 70%); il colosso della ristorazione Amrest (+ 82%); i big dei centri commerciali quotati alla Borsa di Parigi: Klepierre (+78%), Camila (+83%) e Unibail Rodamco Westfield (+79%); (+ 79%); la catena di cinema belga Kinepolis (+80%). (+ 80%).