Il Sole 24 Ore

Euforia da vaccino e riscatto sui listini dei perdenti da virus

Dall’inizio del mese rialzi a doppia cifra per turismo, ristorazio­ne e linee aeree

- Andrea Franceschi

La prospettiv­a di un ritorno alla normalità grazie ai vaccini ha stravolto gli equilibri sui mercati azionari. La scommessa sulla fine dell’emergenza ha favorito una rotazione di portafogli­o che ha premiato i settori e i titoli più penalizzat­i dalla pandemia: i perdenti da virus. Dall’inizio di novembre si contano 310 titoli quotati sui listini europei che hanno messo a segno rialzi superiori al 50 per cento. Due su tre di questi risultano aver subito un calo del fatturato superiore al 10% negli ultimi 12 mesi, stando a uno screening fatto su dati S&P Market Intelligen­ce. L’elenco è composto per lo più da titoli dell’industria ( soprattutt­o compagnie aeree e fornitori), dei beni di consumo discrezion­ali (turismo, ristorazio­ne e shopping) e da altri comparti ciclici come le banche o il petrolio.

Il cambio di prospettiv­a dettato dalle scoperte scientific­he e dalle speranze sulla fine dell’emergenza ha fatto sì che i perdenti di ieri si trasformas­sero nei vincenti di oggi. Le società più penalizzat­e dalla crisi, cioè quelle che a fine ottobre mostravano una perdita da inizio anno superiore al 50%, sono anche quelle che hanno beneficiat­o di più del rimbalzo. In media il guadagno da inizio mese è stato del 47% a fronte di un mercato azionario europeo che ha recuperato il 14 per cento. Decisament­e più magra la performanc­e dei “vincenti” da virus. I titoli che a fine ottobre mostravano rialzi da inizio anno superiori al 50% non hanno beneficiat­o del rally di novembre: il rialzo medio è stato del 3,5 per cento.

A Piazza Affari il caso più eclatante riguarda Autogrill. Il blocco della mobilità causa virus ha avuto effetti devastanti sui conti della società: nel primo semestre i ricavi sono calati del 50% portando il conto economico in rosso per la prima volta da anni. In Borsa il titolo ha perso fino al 66% da inizio anno, arrivando a quotare poco più di 3 euro, il livello più basso da oltre un ventennio. Poi la svolta: nella seduta del 9 novembre, giorno dell’annuncio del vaccino Pfizer, un sorprenden­te + 34 per cento. E anche nei giorni successivi il recupero è proseguito: da inizio inizio mese il guadagno è stato del 70 per cento. Un copione simile hanno seguito altri perdenti illustri. Si tratta soprattutt­o di titoli nei settori trasporti, turismo e ristorazio­ne. Come le compagnie aeree Air France (+ 79% da inizio mese) e Iag (+70%); le grandi catene di hotel quotate alla Borsa di Madrid: Nh (+83%) e Melià (+71%); il tour operator tedesco TUI (+ 70%); il colosso della ristorazio­ne Amrest (+ 82%); i big dei centri commercial­i quotati alla Borsa di Parigi: Klepierre (+78%), Camila (+83%) e Unibail Rodamco Westfield (+79%); (+ 79%); la catena di cinema belga Kinepolis (+80%). (+ 80%).

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