Sullo sci i Paesi Ue in ordine sparso
Sembra che l’accordo sulla chiusura coordinata nella Ue delle piste da sci, se ci sarà, potrà essere solo un gentlemen’s agreement. Ieri sulla questione è intervenuto l’ex segretario generale della Commissione Ue, Martin Selmayr, attualmente rappresentante permanente dell’Esecutivo europeo in Austria.
« L’Unione europea - ha detto - non ha competenza per lo sci, non vuole e non può vietare nulla. I Governi e i Parlamenti nazionali e regionali decidono autonomamente cosa indicare in termini di politica sanitaria in merito allo sci » .
L’Austria deve ancora decidere se aprire le piste da sci a Natale ma il suo cancelliere, Sebastian Kurz, l’altro giorno ha detto che in caso di soluzione coordinata a livello europeo, i ristori dovrebbero essere corrisposti dalla Ue.
In Francia Emmanuel Macron ha detto che è impensabile lo sci a Natale e anche la Germania si sta orientando allo stop almeno a dicembre. Più avanti si vedrà sulla base dei contagi. L’Italia è sulla stessa linea anche se i presidenti delle Regioni alpine premono perché si apra o, almeno, perché si fermino tutti i Paesi Ue per evitare quella che ritengono una concorrenza sleale. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto ripetutamente un coordinamento tra Paesi europei per evitare i movimenti di sciatori da attraverso le frontiere.
La Polonia ha deciso martedì di riaprire resort e impianti per la stagione sciistica ma soltanto ai residenti.
In Svizzera, Paese extra Ue, le piste sono aperte.