Forza Italia voterà sì sul deficit Ora Lega e Fdi sono al bivio
Oggi voto sullo scostamento di bilancio. Salvini e Meloni: ok se c’è apertura dal governo Gualtieri: «Bene le proposte di Fi sugli aiuti ad autonomi, commercianti e artigiani»
Le carte resteranno coperte fino all’ultimo. Solo dopo la risposta del Governo, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ufficializzeranno la loro posizione sullo scostamento di bilancio di 8 miliardi, chiesto dall’esecutivo e che oggi sarà sottoposto al voto di Camera e Senato. Otto miliardi che serviranno in gran parte a finanziare la proroga di scadenze fiscali per imprese, lavoratori autonomi e partite Iva ma anche ad allargare la platea dei beneficiari. Al termine del vertice tenutosi ieri Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi non hanno infatti ancora sciolto la riserva. Garantiscono però che il centrodestra «avrà una posizione unitaria» e sottolineano « la compatezza indiscutibile della coalizione». Parole che di fatto sembrano escludere un voto in ordine sparso. Ma nulla ormai si può dare per scontato. Lega e Fdi restano freddi e fino a ieri mattina sembrano disponibili al massimo ad astenersi. Forza Italia invece, come ha ripetuto più volte anche Berlusconi, è propensa a dire sì. Anche perché in questi giorni le trattative tra gli emissari del Cavaliere e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sono andate avanti. E infatti proprio da Gualtieri ieri sera, mentre il «gruppo di esperti» incaricati dai tre leader del centrodestra era riunito per mettere a punto la risoluzione «unitaria», il titolare di via XX Settembre faceva sapere in una una nota di «considerare favorevolmente» le proposte dell’opposizione e «in particolare di Forza Italia» volte a « incrementare il sostegno a lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti» perché «incrociano esigenze reali del Paese e riflettono anche la volontà politica espressa dalle forze della maggioranza e dal governo». Gualtieri entra poi nel merito toccando proprio le due principali richieste degli azzurri: l’ampliamento della moratoria fiscale generalizzata per tutte le aziende e i settoriche hanno subito «cali rilevanti del fatturato» - e non solo quelle indivuduate attraverso i codici Ateco - e la disponibilità a coinvolgere nei ristori « anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla Gestione separata», finora esclusi.
Parole che vengono spese da Forza Italia per convincere Salvini e Meloni a votare sì. Un’ipotesi a questo punto non da escludere. Anche se ancor prima bisogna capire qual è il punto di caduta della risoluzione messa a punto dal gruppo di esperti dei tre partiti del centrodestra: per Forza Italia Renato Brunetta e Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Lollobrigida e Giovan Battista Fazzolari per Fratelli d’Italia, Claudio Borghi e Alberto Bagnai per la Lega. «Se accettano le nostre richieste su sostegno alle imprese e lavoratori autonomi finora colpevolmente dimenticati votiamo a favore», ha detto per Fdi Fazzolari mentre alla alla Camera il gruppo di Forza Italia manifestava la propensione a sostenere il sì allo scostamento.
È chiaro che al di là del merito c’è in ballo anche una questione puramente politica. Lo smarcamento di Berlusconi che nei giorni scorsi ha detto di essere disposto a confrontarsi con il Governo « per il bene della Nazione » non è affatto piaciuto a Salvini . Il leader della Lega ha attaccato duramente l’ex premier accusandolo di « inciuciare » con la maggioranza. Berlusconi da parte sua ha respinto al mittente la proposta di una federazione del centrodestra lanciata dal segretario del Carroccio e che non piace neppure a Giorgia Meloni, tenutasi però a debita distanza dalle polemiche dei due alleati. Il vertice di ieri è servito a riportare almeno apparentemente il centrodestra a una posizione unitaria. Da vedere se reggerà almeno fino al voto sullo scostamento di oggi.