Taurus, la Pmi campana triplica i ricavi
«Siamo andati oltre tutte le previsioni: non pensavamo che gli incentivi statali avrebbero sollecitato tanto interesse per una bicicletta artigianale, di nicchia, di lusso, costosa». Commenta così il grande interesse per il “bonus bici” Fabio De Felice, presidente di Taurus.
De Felice è docente di ingegneria meccanica all’Università di Cassino, presidente di Protom, azienda che progetta e realizza sistemi di intelligenza artificiale per i big dell’aerospazio, dell’automotive e per altri settori con un fatturato di 20 milioni circa.
Nel 2017 Protom rileva Taurus, marchio milanese delle biciclette artigianali che risale al 1908, oggetto di culto tra gli appassionati di due ruote e nota per essere stata scelta dai Savoia a suo tempo. Cosa c’entrano le due ruote con un’azienda che ha per vocazione l’approccio innovativo alle tecnologie? La risposta è semplice: Taurus diventa la “bicicletta 4.0”, configurabile dal cliente sullo smartphone, con un software di realtà aumentata. Può essere tradizionale o con motore, e questo, non si ricarica elettricamente ma pedalando. Il motore è legato a una app che monitora la performance della bici e del suo ciclista. Il prezzo oscilla da 1200 a 1500 euro. Ma in verità le richieste di questi giorni sono per lo più concentrate sul modello tradizionale. Gli ordini sono cresciuti, cosicchè il fatturato di Taurus è passato dai 300mila euro del 2019 a una previsione di un milione per il 2020. «Taurus ha un mercato estero per l’85% – fa notare De Felice – quest’anno invece, l’Italia coprirà il 50%». E conclude: «Avevo previsto un aumento delle vendite poichè dopo il Covid mi aspettavo consumatori più attenti a uno stile di vita sano, da sportivi. Ma questo effetto, non c’è stato».