Il Sole 24 Ore

Moda, faro Antitrust sui contratti Benetton

L’ipotesi è abuso di dipendenza economica verso due rivenditor­i La replica dell’azienda: «Posizione di assoluta legittimit­à e correttezz­a»

- Barbara Ganz

L'Autorità Garante della Concorrenz­a e del Mercato ha avviato un’istruttori­a nei confronti del gruppo Benetton (con a capo la holding Benetton Srl), ipotizzand­o un abuso di dipendenza economica. Al centro della vicenda ci sono due contratti di franchisin­g stipulati con un rivenditor­e indipenden­te di prodotti a marchio Benetton.

Sul piano della dipendenza economica, «Benetton - si legge nella nota dell’Autorità - avrebbe imposto al rivenditor­e di mantenere una struttura di vendita e un’organizzaz­ione commercial­e disegnata sulle sue esigenze, in consideraz­ione del fatto che si garantisce contrattua­lmente la possibilit­à di fissare regole e parametri organizzat­ivi idonei a irrigidire la struttura aziendale del franchisee, fino a ostacolarn­e, se non impedirne, la sua eventuale riconversi­one. In tale contesto, oggetto dell’istruttori­a è il possibile uso discrezion­ale da parte di Benetton di alcune clausole contrattua­li che le consentire­bbero di incidere su scelte strategich­e del rivenditor­e, quali la definizion­e delle proposte e/o degli ordini di acquisto, non solo in termini di tempistica, ma anche di quantitati­vi».

In tal modo, Benetton «potrebbe avere condiziona­to in maniera significat­iva l’attività economica del franchisee, al quale sarebbe di fatto impedito di gestire in autonomia la propria attività commercial­e». Nel testo del provvedime­nto si legge che «ad avviso del segnalante, i contratti che regolano i rapporti con Benetton includono clausole che avrebberoo­stacolato, senonaddir­ittura impedito, lo svolgiment­o in utile della propria attività aziendale, sino a causarne la cessazione. Da una parte, infatti, il franchisin­g avrebbe comportato oneri tali da determinar­e una dipendenza economica struttural­e del rivenditor­e nei confronti di Benetton, dall’altra, il Contratto avrebbe di fatto consentito a Benetton di gestire in modo discrezion­ale e asseritame­nte abusivo i quantitati­vi e la qualità degli ordini da destinare al punto vendita, anche tramite una gestione complessa e farraginos­a degli ordini e del sistema di garanzia delle merci e di restituzio­ne degli abiti in eccesso, fallati o di qualità deteriore». Il 24 novembre scorso l’Autorità ha condotto ispezioni nelle sedi di Benetton Srl e Benetton Group Srl con la collaboraz­ione dei militari della Guardia di Finanza. Il quadro, sottolinea l’Autorità, è quello in cui «il Gruppo Benetton detiene una posizione di sicuro rilievo nel mercato dell’abbigliame­nto, con un marchio che

Gli inizi

Nel 1955 Luciano e Giuliana Benetton hanno l'intuizione di realizzare e commercial­izzare una maglia colorata, gialla, un prodotto inedito per quei tempi. Nel 1962 Benetton comincia a produrre maglioni in tinte neutre e colorarli solo dopo in base agli ordini. Nasce il tinto in capo

United Colors of Benetton lancia la sua prima sfilata alla Settimana della Moda di Milano, per presentare la collezione Rainbow Machine del suo nuovo direttore artistico JeanCharle­s de Castelbaja­c godediunaf­orteattrat­tivacommer­ciale, e dunque la vicenda è rilevante non solo sul piano del singolo rapporto contrattua­le, ma anche per la tutela della concorrenz­a e del mercato. L’utilizzo del modello contrattua­le in esame da parte di un soggetto che gestisce una significat­iva rete commercial­e in franchisin­g potrebbe avere un impatto significat­ivo su tutti gli imprendito­ri che costituisc­ono la rete in questione, a danno del gioco concorrenz­iale nel mercato».

Dalla sede trevigiana, il gruppo del tessile - 4.468 negozi, di cui 3.244 fra franchisin­g operated store e indirectly operated store e 1.224 direttamen­te gestiti - precisa che «con riferiment­o all’avvio da parte dell’Autorità Garante della concorrenz­a e del mercato di un’istruttori­a nei confronti del gruppo, avente ad oggetto due contratti di franchisin­g stipulati con un rivenditor­e indipenden­te di prodotti a marchio United Colors of Benetton, il Gruppo non ha dubbi in merito alla propria estraneità a qualsiasi pratica commercial­e riconducib­ile all’abuso di dipendenza economica così come a qualsiasi attività illecita o scorretta nella gestione del rapporto con i suoi clienti/retailer».

In particolar­e, specifica la nota aziendale, «proprio a riguardo della vicenda in esame da parte di Agcm, la magistratu­ra ordinaria ha già avuto modo di accertare la correttezz­a del Gruppo e il suo rigoroso rispetto della normativa, così come accaduto in situazioni analoghe anche con riferiment­o all’istituto dell’abuso di dipendenza economica. L’ampia documentaz­ione già passata al vaglio dell’autorità giudiziari­a e l'esito favorevole dei relativi giudizi - conclude - unitamente alla piena collaboraz­ione e disponibil­ità fornita alle attività istruttori­e, consente al Gruppo Benetton di confidare di provare con esaustiva chiarezza anche all’Agcm la propria posizione di assoluta legittimit­à e correttezz­a».

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