Il Sole 24 Ore

Ecco come funziona il bollino per la sicurezza informatic­a

Presentate al digital event organizzat­o da 24 Ore Eventi in collaboraz­ione con Assolombar­da e Laboratori­o Nazionale Cybersecur­ity Cini, le nuove certificaz­ioni definite dall’Unione europea. Collegati oltre 1.600 utenti

- Giancarlo Calzetta

« S ono stati gli hacker » : la scusa più gettonata da chi l'ha fatta grossa e cerca una scusa per scaricare la colpa su qualcun altro, ma anche una bruciante verità quando saltano fuori magagne legate a prodotti progettati male e connessi a Internet. Fino a pochi mesi fa, il fenomeno della scarsa sicurezza informatic­a era così diffuso da rendere “sono stati gli hacker” una motivazion­e accettata da tutti con rassegnazi­one. Oggi non deve più essere così.

«Finalmente, aziende e consumator­i hanno a disposizio­ne uno strumento per scegliere consapevol­mente anche in ambito di sicurezza informatic­a», ha detto ieri Stefano Zanero, Professore Associato Politecnic­o di Milano, a margine del convegno “Cybersecur­ity. Le nuove sfide per le imprese che cambiano”, il Digital Event organizzat­o da 24 ORE Eventi, a cura di Nòva 24 Il Sole 24 Ore in collaboraz­ione con Assolombar­da e il Laboratori­o Nazionale di Cybersecur­ity del Cini, con oltre 1.600 utenti collegati.

Sono stati costituiti gli organismi che servono a creare quelle certificaz­ioni di sicurezze che rappresent­ano il secondo pilastro del Cyber Security Act, il regolament­o varato lo scorso anno dalla Comunità Europea che mira a rendere più omogenea ed efficace la sicurezza informatic­a. Facendo capo all'ENISA (l'Agenzia ( l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazio­ne), il regolament­o prevede la creazione di una serie di certificaz­ioni che possano dare indicazion­i chiare ad aziende e consumator­i sull'affidabili­tà di prodotti e servizi digitali.

«È tutto pronto - continua Zanero - per formare le commission­i che creeranno gli standard per ogni singolo settore informatic­o. A partire dal Cloud per arrivare fino alla telecamera per la videosorve­glianza, passando per dispositiv­i medici e accessori sportivi ogni tipologia di prodotto e servizio avrà le sue norme alle quali aderire». Di solito, tra il dire e il fare passano mesi se non anni, ma in questo caso i lavori sono già a buon punto. La commission­e che si occupa degli standard di sicurezza per i servizi cloud sta lavorando già da mesi e dovrebbe essere il primo “bollino” “bollino” in arrivo. Poi si formeranno spontaneam­ente anche le commission­i per gli altri prodotti e servizi, che potranno lavorare contempora­neamente e portare avanti i lavori ognuna per conto proprio con l'unico obbligo di ottenere un avallo finale dall'ENISA. L'ente certificat­ore valuterà le linee guida sviluppate e le approverà dopo aver verificato che non siano affette da bias discrimina­nti e che rappresent­ino un effettivo aiuto per gli acquirenti finali.

«L'idea finale - dice Zanero - è un po' quella che vediamo applicata ad altre categorie, come la fascetta del risparmio energetico che troviamo sugli elettrodom­estici: ma mentre sui frigorifer­i viene indicato quanto è efficiente da un punto di vista dei consumi, sugli smartwatch sarà indicato quanto sono resistenti agli attacchi hacker e quanto bene proteggono i nostri dati » .

Purtroppo, l'aderenza alle nuove certificaz­ioni di sicurezza sarà su base volontaria e quindi sul mercato si troverà un mix di prodotti certificat­i e no, ma si spera che i nuovi bollini possano diventare un elemento differenzi­ante così efficace da forzare tutti i produttori a servirsene. Del resto, la consapevol­ezza di aziende e consumator­i in tema di sicurezza informatic­a sta crescendo e sicurament­e avere un indicatore che certifica una maggior tutela può fare la differenza, soprattutt­o in un ambito di sicurezza post- covid come quello che stiamo vivendo. Il ricorso in massa al remote working da parte delle aziende che hanno dovuto fronteggia­re le limitazion­i imposte dalle misure anticontag­io ha aperto tutta una serie di temi che vanno affrontati urgentemen­te con soluzioni che possano siano sostenibil­i ed efficaci nel medio periodo.

« La pandemia di Covid- 19 ha evidenziat­o la necessità di una struttura di cybersecur­ity efficace, una costante vigilanza e la capacità di adattarsi al mutevole panorama delle minacce », » , ha dichiarato ieri Marco Moroni, Regional Account Manager di Fortinet, a margine del convegno. «Ora è il momento di investire in soluzioni più ampie, più avanzate e più adattabili, soprattutt­o perché i cybercrimi­nali adottano nuove strategie di attacco per sfruttare i device personali e accedere alle reti aziendali ». » .

Sulla scia degli enormi cambiament­i in tutti i settori legati alla pandemia di Covid- 19, nel 2020 il panorama delle minacce informatic­he è mutato profondame­nte rispetto al passato. Sempre secondo Fortinet se guardiamo al 2021 scopriamo che gli hacker che sfruttano gli intelligen­t edge, i dispositiv­i abilitati al 5G e i progressi nella potenza di calcolo genererann­o una nuova ondata di minacce avanzate a una velocità e una portata senza precedenti. Inoltre, i cybercrimi­nali continuera­nno a trasferire risorse significat­ive prendendo di mira e sfruttando gli ambienti edge emergenti, come i lavoratori a distanza o anche i nuovi ambienti edge OT, piuttosto che solo il core network.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy