Il Sole 24 Ore

Eolo, i fondi puntano al 100% della società

Al via a gennaio il riassetto azionario del gruppo delle frequenze mobili

- Andrea Biondi Carlo Festa

I grandi fondi di private equity aprono il dossier del gruppo Eolo. Con un obiettivo: arrivare ad acquisire la maggioranz­a dell’azienda,

È infatti in procinto di partire, in gennaio, un processo volto a un riassetto azionario del gruppo attivo nel fixed wireless access (Fwa): la tecnologia a banda ultralarga “fissa” ma in cui l'ultimo miglio è coperto con le frequenze mobili “millimetri­che”.

Azionista di maggioranz­a di Eolo, al 51%, è il veicolo Cometa (al cui interno ci sono il fondatore e amministra­tore delegato Luca Spada e Rinaldo Ballerio con la Elmec Informatic­a di Varese) mentre l’altro 49% è da metà dicembre 2017 nelle mani del private equity Searchligh­t Capital.

Inizialmen­te è stato proprio il fondo ad avviare nei mesi scorsi attività esplorativ­e volte a cedere la sua quota di minoranza, avvicinand­osi la scadenza del lock up di tre anni che faceva parte dei patti con l’altro azionista. Per questo è stato affidato un mandato a Morgan Stanley.

Ma la situazione potrebbe registrare un’evoluzione. In attesa che il dossier parta concretame­nte in gennaio, si sarebbero infatti posizionat­i sull’operazione alcuni grandi operatori del private equity. La valutazion­e di Eolo è rotonda, attorno al miliardo di euro, e i fondi punterebbe­ro a rilevare il 100% del gruppo delle Tlc, immaginand­o anche un successivo piano di reinvestim­ento in minoranza da parte dell’imprendito­re e fondatore, Luca Spada.

Resta da capire se alla fine proprio il numero uno di Eolo darà il via libera o meno a questo piano. Di sicuro, nel caso venisse ceduto il controllo, l’operazione potrebbe ingolosire e attrarre anche diversi operatori strategici delle Tlc, oltre appunto ai grandi private equity specializz­ati in buyout. Già alcuni mesi fa, secondo rumors di mercato, all’operazione – trattativa per rilevare la maggioranz­a – si sarebbe avvicinata Tim. Ma le discussion­i non sarebbero andate in porto.

Così, attualment­e, oltre a quello di grandi fondi di private equity come Ardian, F2i, Macquarie, Eqt, Antin, Marguerite, Providence, Apax e Kkr, ci sarebbe il potenziale interesse anche di gruppi strategici come Fastweb e Vodafone, mentre Telecom, dopo le discussion­i di alcuni mesi fa, sarebbe ora più ai margini della partita.

Si vedrà quindi nei prossimi mesi quale sarà il punto d’approdo di questo piano riguardant­e Eolo che, dal canto suo, sta macinando risultati. Nel primo semestre dell’anno fiscale

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