Il gruppo L’Oréal amplia l’impegno per il pianeta
Entro il 2023 in Italia l’80% dei display sarà ecocompatibile. Realizzata in questi giorni una filiera green per le consegne in otto città
Rispettare i limiti del pianeta: è il principio alla base dei nuovi obiettivi per il 2030 del programma “L’Oréal for the future”. Obiettivi che guardano alla sostenibilità con un approccio olistico, come spiega Alexandra Palt, executive vicepresident L’Oréal Group e chief corporate responsibility officer: «Da quando nel 2013 abbiamo lanciato il primo programma di sviluppo sostenibile, il mondo è cambiato. La portata delle sfide che stiamo affrontando è senza precedenti e le nostre ambizioni devono essere in linea con tali sfide. Per le aziende non è più sufficiente ridurre la propria impronta ambientale con obiettivi auto-fissati. In L’Oréal il nostro impegno è volto ad assicurare che le attività rispettino i cosiddetti “planetary boundaries”, ovvero i limiti del pianeta, ciò che il pianeta può sopportare, così come definito dalle scienze ambientali. Per far convergere i nostri bisogni e la necessità di salvaguardare un mondo caratterizzato da risorse limitate, alziamo l’asticella attuando un nuovo programma di trasformazione interna. A differenza del primo programma, questi nuovi impegni non riguardano solamente il nostro impatto diretto, ma anche quello indiretto, in senso più ampio, comprendendo per esempio le attività dei nostri fornitori e l’utilizzo dei prodotti da parte dei consumatori».
Rispettare i limiti del pianeta significa che entro il 2025 tutti i siti del gruppo diventeranno carbon neutral migliorando l’efficienza energetica e utilizzando il 100% di energia rinnovabile; entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata per il packaging dei prodotti sarà ottenuto da materiali riciclati o di origine biologica; entro il 2030 L’Oréal ridurrà del 50% rispetto al 2016 il totale delle emissioni di gas effetto serra per prodotto finito. Ma significa anche contribuire a risolvere le sfide del pianeta attraverso un piano da 150 milioni di euro per gestire urgenti tematiche ambientali e sociali.
Un tema, quello della sostenibilità verso il quale «l’Italia è in prima linea» sottolinea la Palt. E lo conferma François-Xavier Fenart, amministratore delegato di L’Oréal Italia: «È un valore fondamentale per noi. Dal 2005 al 2019 abbiamo ridotto tutti i valori. Nello stabilimento di Settimo Torinese, abbiamo zero emissioni di CO2 dal 2015; il 100% dell’acqua riciclata a eccezione di quella usata nelle formule. Sviluppiamo anche molte iniziative sociali, come For women in science, con cui abbiamo premiato in questi anni 94 giovani ricercatrici; San Patrignano con progetti di formazione al lavoro per i giovani della comunità; La forza e il sorriso, laboratori di make-up per donne malate di cancro; e Valemour per formare giovani con disabilità intellettiva».
L’impegno arriva anche dai singoli marchi del gruppo francese che hanno linee di prodotti con ingredienti di origine naturale e biologici. Ancora, con il progetto avviato dalla divisione prodotti professionali con Piazza dei Mestieri sono stati formati 2mila giovani che vivevano in situazioni di povertà; il nuovo profumo My Way di Armani ha un pack riciclabile e ricaricabile; Garnier quest’anno ha lanciato Green Beauty per ridurre l’impatto ambientale del brand in ogni fase della catena del valore; mentre Vichy e La Roche-Posay sono partner di Fondazione Veronesi.
E per il futuro? «Entro il 2023 l’80% dei nostri display sarà progettati in modo ecocompatibile - spiega l’ad -; formeremo 750 persone in Italia per aiutarle a trovare lavoro e ridurremo ulteriormente del 5% le emissioni di gas serra legate al trasporto dei nostri prodotti nel Paese. In questi giorni abbiamo infatti annunciato la realizzazione di una filiera green per le consegne in otto città italiane».