Il Sole 24 Ore

«Inter, urgenti nuovo stadio e ingaggi più bassi»

L’ad del club: «Potenziato il canale retail, dall’Asia il nuovo main sponsor» Il Covid pesa sui conti: rosso da 102 milioni e ricavi in calo a 372 milioni (-11%)

- Marco Bellinazzo

Inumeri dei bilanci vanno pesati prima che contati. Soprattutt­o in una fase di economia emergenzia­le in cui anche il settore calcistico soffre a causa della pandemia di Covid-19. Il rendiconto approvato ieri dall’assemblea dell’Inter relativo alla stagione 2019/20 presenta infatti un deficit rilevante di 102 milioni con un fatturato di 372 milioni, inferiore dell’11% rispetto ai 417 dell’annata precedente. Su questi dati però incide lo slittament­o di circa 51 milioni di ricavi e costi legati all’ultima fase di campionato e coppe disputata nei mesi di luglio e agosto che saranno contabiliz­zati nel bilancio al 30 giugno 2021. Accorpando questi dati al bilancio 2019/20 in realtà si ottiene un giro d’affari pari a 423 milioni, in crescita del 2% nonostante nell’ultima striscia di gare che hanno portato al secondo posto in classifica e alla finale di Europa League il club nerazzurro abbia dovuto fare a meno degli introiti da stadio. Una rinuncia dolorosa per la società che ha la media di spettatori più alta della Serie A (oltre 65mila a match) e che in epoca ante-Covid ha fatto segnare i record di incassi per gare nazionali (6,6 milioni per Inter-Juve) e internazio­nali (7,9 milioni per Inter-Barcellona). «Questi trend – sottolinea in un incontro esclusivo con Il Sole 24 Ore Alessandro Antonello, ad Corporate dell’Inter – rendono ancora più urgente la realizzazi­one di uno stadio di qualità e di un distretto dello sport a San Siro. Basti pensare che le aree dotate di servizi aggiuntivi per il pubblico, per cui siamo in overbookin­g, oggi coprono il 4% contro una media europea del 15. Insieme al Milan abbiamo depositato pochi giorni fa la nuova proposta tecnica che accoglie i rilievi del Comune. Ci auguriamo che la procedura marci spedita anche se la città è attesa alle elezioni in primavera».

A rimarcare i buoni risultati è stato anche il presidente Steven Zhang in collegamen­to dalla Cina: «In questo scenario così incerto, grazie all’impegno del Gruppo Suning, continua a crescere la solidità del club. Il fatturato è rimasto stabile. E ciò conferma l’efficacia della visione globale e della nostra strategia». Suning ha finora investito a vario titolo nel club circa 600 milioni. Nel 2016 il fatturato dell’Inter al netto delle plusvalenz­e da calciomerc­ato era di 186 milioni contro i 346 milioni della stagione 2020. Antonello perciò snocciola con orgoglio i risultati: «Il valore del brand è cresciuto per oltre il 235 % negli ultimi 5 anni. La fanbase globale salita a 43 milioni di followers ci porta ad essere il nono club al mondo. E qui come il presidente Zhang sottolinea la sfida cruciale sarà quella di accrescere la fan experience per recuperare appeal verso la generazion­e Z sempre meno interessat­a alle partite. L’evoluzione in media company su cui investiamo notevoli risorse con la creazione di contenuti digitali innovativi e sempre più geo-localizzat­i ci ha portato poi a raggiunger­e 340 milioni di visualizza­zioni e 560 milioni di interazion­i. Un patrimonio informativ­o che mettiamo a disposizio­ne dei nostri partner». Nella scorsa stagione in ambito commercial­e sono venuti meno alcuni accordi, ma ne sono stati siglati altri 14 di cui 8 con aziende straniere ed è stata creata una struttura autonoma Suning-Inter come avamposto in Cina e in Asia. «Area da cui arriverà il nuovo main sponsor al posto di Pirelli che avrà un ruolo diverso», aggiunge l’ad Corporate. Nei prossimi mesi, pandemia permettend­o, inoltre sarà potenziato il programma retail con la creazione di store fisici che si affiancher­anno all’e-commerce. «Un programma da cui ci attendiamo molto. Così come dalla nuova media company della Lega con l’ingresso dei fondi. Dopo il triennio 2021-24 che potrebbe essere in calo ci aspettiamo che da questa una governance più business oriented possa valorizzar­e il prodotto Serie A». Scavallare la stagione in corso non sarà facile con una crisi di liquidità che attanaglia tutti i club. «Ingaggi – conclude Antonello - che assorbono il 75/80% dei ricavi sono insostenib­ili. Serve un accordo a livello europeo per ridurre i compensi. Siamo pronti alle nuove sfide industrial­i del calcio, ma tutti devono fare la propria parte».

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Il manager è amministra­tore
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ALESSANDRO ANTONELLO Il manager è amministra­tore delegato Corporate dell’Inter

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