Il Sole 24 Ore

Tra i «duri»«duri » nascono colossi del settore

- — M.Sor.

Grandi manovre nel mondo de dei formaggi duri italiani. Un comparto dovesi confrontan­o due indiscusse eccellenze del made in Italy ,quali Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e un folto gruppo di prodotti tradiziona­li, dai pecorini agli altri stagionati( ossia i formaggi duri fuori dal circuito delle Dop). Ma anche un business importante, sia sul mercatosul mercato interno che per l' export. Partiamo dall’Italia: secondo le elaborazio­ni di Ismea, i duri assorbono il 30% della spesa domestica perl’ acquisto di formaggi e, nei primi otto mesi del 2020, hanno registrato un aumento dell’8,9% nelle quantità vendute e del 9,8% nel giro d’affari, arrivando a 1,6 miliardi di euro annui e 117mila tonnellate su base annua( fonteNiels­en suba se annua( fonteNiels­en ). «Nel terzo trimestre il buon andamento« Nel terzo trimestre il buon andamento delle vendite nel retail e la riapertura, seppure a ritmi ridotti, del canale ho reca del canale ho reca (hotel e ristoranti) hanno consentito alle imprese lattiero-casearie di recuperare gli ordinativi e di smaltire le scorte accumu late nellockdow­n»,s piega Massimo Forino, direttore di Assolatte.

In questi mesi non si sono fermate neppure le operations di alcuni grandi gruppi che hanno progetti importanti nel mondo dei formaggi duri. L’ultima news è l’accordo tra Parmareggi­o e Agriform, due colossi rispettiva­mente del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Dal 2021 queste due cooperativ­e daranno vita a una nuova società, da 550 milioni di giro d’affari (per il 36% circa realizzati all’estero), oltre 2mila allevatori e una ventina di caseifici soci. Una mossa che permetterà ai due partner di completare la loro offerta con entrambi i formaggi Dop italiani più famosi al mondo e di far crescere il fatturato in modo significat­ivo nel prossimo triennio, migliorand­o anche le marginalit­à. «L’unione delle nostre forze ci consentirà di aspirare a ulteriori importanti sviluppi sui mercati nazionali e internazio­nali» ,dichiara il presidente di Parmareggi­o Ivano Chezzi.

Il 2021 si aprirà con una nuova realtà ai vertici del mercato dei formaggiai vertici del mercato dei formaggi grana grana Dop, così come il 2020 era iniziato con un’altra manovra significat­iva: l’acquisizio­ne da parte della francese Lactalis della Nuova Castelli, il principale produttore privato produttore­privato di Parmigiano Reggiano di Parmigiano Reggiano Dop (500 milioni di fatturato) nonché il maggior esportator­e, visto che vende all’ estero il 70% delle 105 mila forme prodotte ogni anno. Un boccone interessan­te, quindi, perla multinazio­nale francese soprattutt­o per presidiare i mercati esteri. Sull’export punta anche un altro competitor internazio­nale (vende in 45 mercati): è DalterFood Group, che copre l’intera filiera del Parmigiano Reggiano Dop, dalla produzione al taglio e confeziona­mento (possiede tre caseifici che realizzano 150 forme al giorno) e che propone in tante tipologie, da quel loda quello biologico a quello ottenutobi­ologico a quello ottenuto con il latte di pezzata rossa italiana, appena lanciato. «In qualità di specialist­i del Parmigiano ne stiamo valorizzan­do tutte le ‘declinazio­ni' che lo legano al territorio in cui nasce – spiega Stefano Ricotti, presidente di DalterFood Group – . Per questo abbiamo realizzato ingenti investimen­ti (vedi altro articolo, ndr) che, oltre ad oltre ad aumentarne la produzione, aumentarne la produzione, sono serviti per informatiz­zare la tracciabil­ità delle attività di raccolta del latte, ottenere la certificaz­ione volontaria di filiera del benessere animale e sviluppare pack agingsos tenibili ».

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