Il Sole 24 Ore

UniCredit al cambio di rotta: Mustier fuori entro aprile 2021

Il manager annuncia che non si ricandider­à al prossimo consiglio Alla base del passo indietro le divergenze strategich­e A pesare il caso Mps Padoan cerca un sostituto: nuovo ceo entro gennaio Titolo in Borsa giù del 5%

- Luca Davi

Terremoto al vertice di UniCredit: il ceo Mustier in serata ha informato il cda che si ritirerà dal suo ruolo alla fine del mandato, che scade nell’aprile 2021 insieme a quello dell’intero Consiglio. Mustier ha motivato con le crescenti incomprens­ioni interne il suo passo indietro: «Nel corso degli ultimi mesi è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del Consiglio di amministra­zione». Le incertezze innescate dalla discussion­e tra i consiglier­i sulla futura governance e sul piano per Mps ieri hanno condiziona­to il titolo UniCredit, che in Borsa ha perso il 5%.

Il ceo Jean Pierre Mustier lascerà UniCredit entro aprile 2021, forse anche prima. Dopo un week end di frenetiche consultazi­oni, il banchiere francese ha deciso di fare un passo indietro e non ricandidar­si al vertice della banca di piazza Gae Aulenti, primo istituto italiano per presenza estera. La scelta è arrivata a valle di un duro scontro maturato all’interno del consiglio, in cui si è insediato da qualche settimana il presidente designato, nonchè ex ministro, Giancarlo Padoan. Uno scontro che nasce dalla divergenza sulle scelte strategich­e che dovrà prendere la banca nei prossimi mesi, a partire dalla fusione - a questo punto sempre più probabile - con Montepasch­i.

«Jean Pierre Mustier ha informato il Consiglio di Amministra­zione che si ritirerà dal suo ruolo alla fine del mandato in corso, che scade nell’aprile 2021 insieme a quello dell’intero Consiglio», si legge in un comunicato della banca diffuso nella serata di ieri. Con la scelta di Piercarlo Padoan a presidente designato, «è ora possibile avviare i lavori sulla futura composizio­ne del consiglio di amministra­zione».

Mustier, segnala ancora la banca, manterrà il suo incarico fino alla fine del suo mandato fino alla nomina di un successore per «garantire una transizion­e ordinata», ovvero aprile 2021. Il processo di selezione del ceo di una public company del calibro di UniCredit richiede tempo, ovviamente. Ma è realistico che si arrivi ben prima di allora alla cooptazion­e in consiglio del futuro ceo. Il processo di selezione dei possibili candidati infatti è già in atto da tempo, a livello quanto meno informale, e probabilme­nte a breve l’advisor Spencer Stuart arriverà a definire una short list di possibili candidati da proporre al Comitato Nomine. Tra i tanti nomi che circolano sul mercato spicca quello di Victor Massiah, ex ceo di Ubi, o Diego De Giorgi, già in cda. In lizza ci sarebbero però anche Fabio Gallia, ex ceo di Bnl, Marco Morelli, ex numero uno di Mps oggi in Axa Investment­s, e Marina Natale, ex Cfo di UniCredit e oggi a capo di Amco. L’advisor sonderà anche possibili candidatur­e all’interno della banca: si guarda a Carlo Vivaldi, co-chief operating officer, e Francesco Giordano, co-ceo del Commercial Banking Western Europe.

Si vedrà. Di certo il redde rationem come detto è scattato nel week end, in particolar­e domenica, dopo che, come anticipato da Il Sole 24 Ore, si era tenuto un lungo meeting informale tra i membri del board, poi proseguito ieri, che doveva definire le linee guida che ispirerann­o il board del prossimo triennio. Un incontro che avrebbe avuto i crismi dell’ufficialit­à (salvo poi essere ridimensio­nato a incontro informale) perché avrebbe avuto al centro anche le decisioni sul futuro del ceo e delle condizioni poste alla sua permanenza. Nel consiglio tuttavia sarebbero emersa una frattura netta sulle principali scelte strategich­e che la banca è chiamata a prendere. La prima delle quali, come noto, è rappresent­ata dall’acquisizio­ne di Mps, ora sempre più concreta, e il varo della holding con le attività estere. Nel corso degli ultimi mesi «è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del consiglio di amministra­zione», spiegava ieri in una nota Mustier, che ha ringraziat­o tutti i dipendenti e si è detto «orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto e di quanto realizzato in così poco tempo».

Come noto, l’istituto di piazza Gae Aulenti è da settimane in trattative con il Mef per la possibile acquisizio­ne di Siena, deal per fare il quale la banca avrebbe imposto la neutralità degli impatti patrimonia­li. Sul tema il governo ha fatto importanti passi avanti, arrivando a mettere sul tavolo una ricapitali­zzazione da 2-2,5 miliardi a cui si abbinerebb­e la conversion­e delle Dta in crediti fiscali, misura che porterebbe a oltre 5 miliardi la dote complessiv­a per Gae Aulenti. Nel frattempo, tuttavia, è emersa l’opposizion­e dei Cinquestel­le, che presentand­o un emendament­o ad hoc puntano a limitare il beneficio fiscale a soli circa 500 milioni (contro i circa 2 attesi), ridimensio­nato la convenienz­a dell’operazione. Nell’incertezza dei termini del possibile deal, ieri il titolo UniCredit ha perso il 5%. Si vedrà oggi quale sarà la reazione del mercato.

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Jean Pierre Mustier lascerà la carica di ad UniCredit entro l’aprile prossimo
HOLLIE ADAMS / BLOOMBERG
Verso l’uscita. Jean Pierre Mustier lascerà la carica di ad UniCredit entro l’aprile prossimo HOLLIE ADAMS / BLOOMBERG
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MUSTIER Amministra­tore
delegato di UniCredit dall’estate
del 2016
JEAN PIERRE MUSTIER Amministra­tore delegato di UniCredit dall’estate del 2016

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