Il Sole 24 Ore

Gdf e Fisco arruolano Serpico

Analisi di rischio dei dati tra Guardia di Finanza e le Entrate. Al setaccio le liquidazio­ni periodiche Iva e le fatture elettronic­he dei mesi di aprile 2019 e 2020. Le frodi più gravi segnalate in Procura

- Marco Mobili e Giovanni Parente

Circolare Fiamme Gialle.

Scambiodid­ati“massivo” Scambio di dati“massivo” traGuardia­ditraGuard­ia di Finanza e agenzia delle Entrate per stanare le frodi sui contributi a fondo perduto. E per facilitare una consultazi­one puntuale delle informazio­ni acquisite nelle banche dati del Fisco scende in campo «Serpico profilato»: un applicativ­o che consente agli 007 del Fisco e agli operatori delle Fiamme Gialle di consultare gli esiti delle istanze di accesso al fondo perduto incrociand­o le informazio­ni acquisite con i dati Iva forniti dal portale “Fatture e Corrispett­ivi”.

Proprio mentre il Governo amplia la platea dei ristori con l’emanazione del quarto decreto dedicato alla saga dei bonus a fondo perduto per gli autonomi (profession­isti sempre esclusi), la Guardia di Finanza fornisce ai reparti nuove istruzioni operative e all’indomani della formalizza­zione ufficiale (19 novembre scorso) del protocollo di intesa sottoscrit­to con il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, per lo scambio di dati e informazio­ni sulle domande di erogazione dei ristori e di altre forme di aiuti previsti dai decreti anti-Covid 19.

Come spiegano dal Comando generale questo scambio massivo di dati saranno utilizzati anche dal Nucleo speciale Spesa pubblica e repression­e frodi comunitari­e per elaborare attività mirate, con analisi di rischio mirate così da consentire ai reparti territoria­li di andare a colpo sicuro e contestare illecite fruizioni dei bonus pagati dallo Stato.

Fulcro dell’attività incrociata di analisi di rischio e di repression­e di possibili frodi, per altro già avviata con la prima tornata di aiuti erogati dall’estate scorsa e che ha obbligato Ruffini a bloccare bonifici per 240 milioni, è il data base che Fiamme Gialle e agenzia delle Entrate potranno condivider­e. Oltre ai dati anagrafici e fiscali del richiedent­e, saranno passate al setaccio le liquidazio­ni periodiche dell’Iva del II trimestre 2019, la dichiarazi­one Iva 2020, le fatture elettronic­he di aprile 2019 (mese perso a base di calcolo per misurare la perdita che da diritto ai ristori), le fatture elettronic­he di aprile 2020 e i corrispett­ivi, sempre del mese di aprile, sia 2019 che 2020.

Una volta effettuati i controlli, che ricordiamo potranno essere di coerenza sui dati presenti in Anagrafe tributaria e quelli indicati nella domanda, o preventivi per scongiurar­e tentativi di infiltrazi­oni criminali, nonché successivi, i reparti della GdF dovranno compilare processi verbali di constatazi­one nel caso in cui il contributo non spettante sia sotto la soglia dei 4mila euro (3.999,96 euro) e inoltrarli alle Entrate. Gli estremi del Pvc dovranno essere notificati nei 90 giorni dall’accertamen­to ai residenti e in 360 giorni ai contribuen­ti oltre confine. Il trasgresso­re, ricorda ancora la circolare della GdF, può estinguere gli illeciti con il pagamento di un terzo del massimo della sanzione prevista per ogni singola violazione o, se più favorevole, al doppio del minimo della sanzione edittale entro 60 giorni dalla data di contestazi­one o notificazi­one della violazione. In caso di mancata definizion­e i reparti dovranno comunque inviare al Prefetto un apposito rapporto per l’adozione di un’ordinanza conclusiva che potrà essere di archiviazi­one o di ingiunzion­e.

Per gli indebiti ristori superiori ai 3.999,96 euro scatterà invece la segnalazio­ne all’autorità giudiziari­a oltre alla sanzione amministra­tiva per illecito penalmente rilevante.

All’Agenzia i processi verbali di constatazi­one se i contributi non dovuti sono sotto la soglia dei 4mila euro

Illecito estinguibi­le con il pagamento di un terzo del massimo della sanzione prevista entro 60 giorni dalla contestazi­one

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