SUI FONDI UE LA POLITICA FACCIA UN PASSO INDIETRO
Iprezzi azionari sono un efficiente barometro delle previsioni economiche perché riflettono le opinioni degli investitori istituzionali, che si formano sulla base di analisi, dati e ricerche che queste istituzioni esaminano costantemente per gestire le immense ricchezze che hanno in gestione.
I mercati ci suggeriscono che nel 2021 usciremo dal tunnel della pandemia e che il mondo, tra difficoltà e diversità, riuscirà a mettere sotto controllo il virus e l’economia comincerà a beneficiarne rapidamente. Questo scenario ottimistico non è percepito dal comune cittadino che è invischiato nelle restrizioni alla propria libertà, confuso da notizie, commenti e dati contrastanti sull’andamento della malattia ed è impaurito per la salute e il futuro, suo e dei suoi cari.
In Italia, l’attenzione per il momento è rivolta a contenere l’epidemia e i suoi effetti sulle strutture sanitarie e ad alleviare, nel breve, le conseguenze economiche delle chiusure e delle limitazioni alle attività lavorative, mediante vari ristori e sostegni. Molte energie sono giustamente dedicate alla ricerca di un equilibrio tra esigenze sanitarie e necessità economiche. Tuttavia, la fase delle decisioni più complesse e determinanti per il futuro si avvicina rapidamente, come indicano i mercati, e coincide con l’esaurirsi della pandemia e la ripresa dell’economia.
Se si leggono le più accreditate analisi economiche, in assenza di fattori correttivi, la traiettoria di ripresa per il nostro Paese non appare positiva, il tempo necessario per il rilancio dell’economia sarà più lungo rispetto ai nostri principali partner europei, la crescita sarà inferiore alla media Ue e vi saranno effetti negativi sul trend di sviluppo di lungo termine, in altri termini diverremo più poveri rispetto al passato e rispetto agli altri europei.
Anche le certezze sulla sostenibilità del nostro debito pubblico nel lungo termine cominciano a vacillare. Certo, le nostre imprese migliori reagiranno, molte non si sono affatto fermate e anzi stanno profittando delle opportunità che in ogni
LA GOVERNANCE ESECUTIVA DEVE ESSERE PROTETTA DALLA VOLUBILITÀ DELLE OPINIONI E DEL CONSENSO
crisi si presentano per rafforzare il proprio posizionamento competitivo, ma la loro azione individuale, pur positiva, contribuirà ad ampliare il divario tra l’Italia che produce e il resto del Paese che registrerà un ulteriore forte aumento del tasso di emigrazione dei giovani.
Tutti lo sanno, per correggere positivamente questa traiettoria bisogna profittare con successo del programma Next Generation Eu e dell’ampliamento delle dotazioni del bilancio a lungo termine dell’Ue. In concreto, è necessario realizzare per davvero gli investimenti in innovazione e trasformazione del nostro sistema per ricreare le basi per un nuovo periodo di sviluppo sostenibile. Occorre quindi una capacità di esecuzione dei progetti di investimento che, come insegna l’economia aziendale, dipende strettamente dalla qualità della governance. Quest’ultima vuol dire strutture organizzative e procedure operative, implica cioè stabilire con precisione funzioni, ruoli e responsabilità, ben distinguendo quelli esecutivi da quelli di controllo.
L’esecuzione, a differenza dell’indirizzo strategico, non può essere demandata alla politica perché non può sottostare alla volubilità delle opinioni e dei consensi, anzi da questa deve essere difesa e protetta mediante procedure da applicarsi rigorosamente che devono avere come unico faro l’effettiva esecuzione del programma d’investimento nei tempi e nei modi stabiliti con la Ue. Il tema della governance dei progetti di investimento che devono essere finanziati con i fondi Ue è centrale e non è prematuro affrontarlo perché, come sanno coloro che si occupano professionalmente di selezionare investimenti da finanziarie, la valutazione delle effettive capacità di realizzare il progetto proposto è un fattore determinante per la decisione di finanziarlo: poca chiarezza sulla governance esecutiva penalizza anche la fase di approvazione per l’ottenimento dei fondi.
Occorre organizzarsi in fretta per far sì che mere ipotesi divengano concrete azioni, perché nel 2021 si ripartirà.
Università Cattolica di Milano