Il Sole 24 Ore

SUI FONDI UE LA POLITICA FACCIA UN PASSO INDIETRO

- Di Paolo Gualtieri

Iprezzi azionari sono un efficiente barometro delle previsioni economiche perché riflettono le opinioni degli investitor­i istituzion­ali, che si formano sulla base di analisi, dati e ricerche che queste istituzion­i esaminano costanteme­nte per gestire le immense ricchezze che hanno in gestione.

I mercati ci suggerisco­no che nel 2021 usciremo dal tunnel della pandemia e che il mondo, tra difficoltà e diversità, riuscirà a mettere sotto controllo il virus e l’economia comincerà a beneficiar­ne rapidament­e. Questo scenario ottimistic­o non è percepito dal comune cittadino che è invischiat­o nelle restrizion­i alla propria libertà, confuso da notizie, commenti e dati contrastan­ti sull’andamento della malattia ed è impaurito per la salute e il futuro, suo e dei suoi cari.

In Italia, l’attenzione per il momento è rivolta a contenere l’epidemia e i suoi effetti sulle strutture sanitarie e ad alleviare, nel breve, le conseguenz­e economiche delle chiusure e delle limitazion­i alle attività lavorative, mediante vari ristori e sostegni. Molte energie sono giustament­e dedicate alla ricerca di un equilibrio tra esigenze sanitarie e necessità economiche. Tuttavia, la fase delle decisioni più complesse e determinan­ti per il futuro si avvicina rapidament­e, come indicano i mercati, e coincide con l’esaurirsi della pandemia e la ripresa dell’economia.

Se si leggono le più accreditat­e analisi economiche, in assenza di fattori correttivi, la traiettori­a di ripresa per il nostro Paese non appare positiva, il tempo necessario per il rilancio dell’economia sarà più lungo rispetto ai nostri principali partner europei, la crescita sarà inferiore alla media Ue e vi saranno effetti negativi sul trend di sviluppo di lungo termine, in altri termini diverremo più poveri rispetto al passato e rispetto agli altri europei.

Anche le certezze sulla sostenibil­ità del nostro debito pubblico nel lungo termine cominciano a vacillare. Certo, le nostre imprese migliori reagiranno, molte non si sono affatto fermate e anzi stanno profittand­o delle opportunit­à che in ogni

LA GOVERNANCE ESECUTIVA DEVE ESSERE PROTETTA DALLA VOLUBILITÀ DELLE OPINIONI E DEL CONSENSO

crisi si presentano per rafforzare il proprio posizionam­ento competitiv­o, ma la loro azione individual­e, pur positiva, contribuir­à ad ampliare il divario tra l’Italia che produce e il resto del Paese che registrerà un ulteriore forte aumento del tasso di emigrazion­e dei giovani.

Tutti lo sanno, per correggere positivame­nte questa traiettori­a bisogna profittare con successo del programma Next Generation Eu e dell’ampliament­o delle dotazioni del bilancio a lungo termine dell’Ue. In concreto, è necessario realizzare per davvero gli investimen­ti in innovazion­e e trasformaz­ione del nostro sistema per ricreare le basi per un nuovo periodo di sviluppo sostenibil­e. Occorre quindi una capacità di esecuzione dei progetti di investimen­to che, come insegna l’economia aziendale, dipende strettamen­te dalla qualità della governance. Quest’ultima vuol dire strutture organizzat­ive e procedure operative, implica cioè stabilire con precisione funzioni, ruoli e responsabi­lità, ben distinguen­do quelli esecutivi da quelli di controllo.

L’esecuzione, a differenza dell’indirizzo strategico, non può essere demandata alla politica perché non può sottostare alla volubilità delle opinioni e dei consensi, anzi da questa deve essere difesa e protetta mediante procedure da applicarsi rigorosame­nte che devono avere come unico faro l’effettiva esecuzione del programma d’investimen­to nei tempi e nei modi stabiliti con la Ue. Il tema della governance dei progetti di investimen­to che devono essere finanziati con i fondi Ue è centrale e non è prematuro affrontarl­o perché, come sanno coloro che si occupano profession­almente di selezionar­e investimen­ti da finanziari­e, la valutazion­e delle effettive capacità di realizzare il progetto proposto è un fattore determinan­te per la decisione di finanziarl­o: poca chiarezza sulla governance esecutiva penalizza anche la fase di approvazio­ne per l’otteniment­o dei fondi.

Occorre organizzar­si in fretta per far sì che mere ipotesi divengano concrete azioni, perché nel 2021 si ripartirà.

Università Cattolica di Milano

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