La Commissione Ue pronta ad aggiornare le norme sugli Npl
La Commissione europea interverrà a breve sulle regole e le norme che disciplinano i crediti deteriorati.
Lo farà con lo strumento della comunicazione, che fino a quale anno fa aveva più che altro una funzione di orientamento ma negli ultimi anni ha preso la forma di una sorta di legislazione di emergenza, soprattutto in materia bancaria. L’intenzione di dare nuove regole, in particolare sugli Npl, è stata confermata ieri dalla Commissione europea in risposta a un’interrogazione presentata nei giorni scorsi dall’eurodeputato Antonio Tajani. Nell’interrogazione Tajani chiedeva quali azioni intendesse intraprendere la Commissione per scongiurare il rischio di una stretta creditizia alle famiglie e alle imprese e quali misure si sarebbero adottate per modificare la parte del regolamento 2019/630 (Crr) che disciplina gli accantonamenti prudenziali per gli Npl.
«A dicembre la Commissione pubblicherà una comunicazione su misure ulteriori per affrontare la questione dei crediti deteriorati - conclude la risposta all’interrogazione -. La Commissione sta monitorando l’impatto dell’emergenza Covid 19 sulle banche e sui loro clienti, e conferma il proprio impegno a reagire in modo rapido e deciso se e quando necessario».
L’intervento atteso dal sistema bancario europeo riguarda soprattutto le regole dell’Eba sulle nuove definizioni di default - in vigore dal primo gennaio - che abbassano la soglia dello sconfinamento (1% dell’esposizione complessiva per le posizioni individuali) in 90 giorni oltre la quale il credito diventa Npl. In particolare, questa regola pesa ancora di più per le operazioni di ristrutturazione con allungamento della durata del prestito e l’erogazione di nuova finanza che ricadono facilmente nella riclassificazione a Npl.
Queste quadro regolamentare si somma e accentua il suo effetto con il nuovo calendario con date prestabilite per la svalutazione dei crediti, in vigore anch’esso da gennaio e previsto dal regolamento Crr.
«Il 28 aprile 2020 la Commissione ha adottato un pacchetto per il settore bancario per agevolare l'erogazione di prestiti - spiega la Commissione nella sua risposta a Tajani -. Tale pacchetto comprende una comunicazione interpretativa sui quadri contabili e prudenziali europei e delle modifiche mirate della normativa bancaria della Ue (il regolamento sui requisiti patrimoniali Crr) che sono state adottate rapidamente dai colegislatori e si applicano dal 27 giugno 2020».
E ancora: si ricorda che la Commissione ha condotto tavole rotonde con i portatori di interessi, le quali hanno portato alla pubblicazione, il 14 luglio 2020, di un elenco di “migliori pratiche” che illustrano come il settore finanziario può garantire che i cittadini e le imprese ricevano il sostegno finanziario di cui hanno bisogno.
«Osservazioni di mercato recenti confermano che le azioni intraprese hanno raggiunto ampiamente i propri obiettivi, e l'Autorità bancaria europea ha dichiarato che, nel corso del secondo trimestre 2020, i prestiti sono aumentati significativamente grazie alla domanda delle società non finanziarie» si specifica.
Viene poi richiamata la proposta del 24 luglio 2020 con quale la Commissione ha avanzato modifiche mirate del quadro sulle cartolarizzazioni per liberare capacità di prestito.
« Gli adeguamenti mirati del Crr estendono il regime di trattamento preferenziale per le esposizioni deteriorate garantito dalle agenzie ufficiali per il credito all’esportazione a tutte le garanzie pubbliche, comprese quelle concesse nel contesto della pandemia di COVID 19 - continua la replica -.
Questa misura, insieme alla flessibilità integrata nel quadro esistente (ad esempio per quanto riguarda la classificazione delle esposizioni deteriorate), sta già dando sollievo alle banche sotto forma di requisiti di copertura minima differiti e requisiti patrimoniali più bassi».
Bruxelles interverrà a dicembre con lo strumento della comunicazione