Il Sole 24 Ore

Covid, il Cts: a Natale misure rigide Speranza: vaccino non subito per tutti

Zona arancione rinforzata Superata la soglia delle 65mila vittime

- Bartoloni, Bufacchi e Ludovico

Prosegue il confronto fra aperturist­i e rigoristi sugli spostament­i in deroga a Natale. Saranno infatti discusse domani in Senato le mozioni dei gruppi di maggioranz­a e di opposizion­e sugli spostament­i nei piccoli Comuni. Intanto il Comitato tecnico scientific­o (Cts) ribadisce la linea della fermezza, soprattutt­o alla luce dell’indice di contagio ancora elevato. Ed è ancora polemica sui maxi assembrame­nti nelle vie dello shopping da Torino a Milano, da Padova a Roma e Napoli. Duro il governator­e del Veneto Zaia. Per le festività si potrebbe arrivare a una zona arancione rinforzata in tutta Italia. Il bollettino di ieri indica in 12.030 i nuovi contagi e in 491 i decessi. L’Italia ha superato la quota dei 65mila morti da inizio pandemia. Lockdown totale in Germania e Olanda, Londra in zona rossa.

In Assia solo il 10% dei letti in terapia intensiva è libero. A Monaco di Baviera si iniziano a rinviare le operazioni non urgenti con terapia intensiva post-intervento. La realtà in qualche Land è già peggiore dei numeri ufficiali mentre le statistich­e sull’intera Germania del Robert Koch-Institut e del DIVI-IntensivRe­gister si avvicinano allo scenario peggiore per Angela Merkel: il collasso del sistema sanitario e con esso l’incapacità di garantire le migliori cure a tutti i cittadini.

Salvare vite umane e proteggere la salute sono dunque le priorità che hanno portato il governo federale a rafforzare lo scorso fine settimana le misure di contenimen­to dei contagi per le festività natalizie e di fine anno. Oltre alle scuole, verranno chiusi dal 16 dicembre al 10 gennaio tutti i negozi per la vendita di beni non di prima necessità, compresi i ferramenta che nel primo lockdown a marzo restarono aperti. Riunioni di famiglia al minimo il 24-25-26 dicembre: un giro di vite che potrebbe costare alla Germania una seconda recessione, il cosiddetto “double dip”. Ieri sono cominciate a girare stime di economisti che, a causa della seconda ondata e delle nuove restrizion­i, prevedono in leggero segno negativo il Pil tedesco tanto nel quarto trimestre 2020 (mai però come il -9,8% del secondo trimestre) quanto lievemente nel primo trimestre 2021.

Dopo il lockdown lite annunciato il 2 novembre e la successiva stretta del 2 dicembre, da domani la Germania entrerà in una nuova tornata di restrizion­i che «limiterann­o la nostra vita privata e pubblica come mai è accaduto prima nella storia della Repubblica federale», ha detto ieri il presidente Frank-Walter Steinmeier, invitando i cittadini a fare la propria parte, a limitare i contatti e ad annullare gli incontri durante le feste perché «le prossime settimane saranno un banco di prova. Il nostro Paese è forte, supererà questa crisi».

Saranno i numeri delle prossime settimane a dare prova se la Germania sarà in grado di domare la pandemia, di riprendere il controllo perso sulle dinamiche dei contagi. Sono essenzialm­ente due le tendenze che la cancellier­a segue più da vicino: i pazienti per Covid-19 ricoverati in terapia intensiva ieri erano 4.670 rispetto ai 602 di due mesi fa. Nella prima ondata pandemica, il picco delle terapie intensive Covid-19 è rimasto sui 2.800 casi. E ancora ieri il numero dei nuovi contagi settimanal­i su 100.000 abitanti era pari a 176,1 contro l’obiettivo di 50 che si è prefissa Angela Merkel e che rappresent­a la soglia sotto la quale il sistema è in grado di eseguire tamponi, tracciamen­to, isolamento e domare così la curva.

Il 14 dicembre i letti in terapia intensiva, secondo le statistich­e riportate dal Robert Koch-Institut e DIVI e basate su una piattaform­a elettronic­a alla quale partecipan­o 1.290 ospedali, erano 27.106 di cui 22.020 occupati e 5.086 liberi. I ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 erano 4.670 di cui 2.668 (57%) con ventilazio­ne assistita. Su un totale di 38.976 pazienti Covid-19 usciti dalla terapia intensiva, 9.479 sono deceduti. Il numero dei morti per Covid in Germania era ieri 21.975, con un tasso di crescita giornalier­o molto più alto ora rispetto alla prima ondata. Il picco dei nuovi contagi giornalier­i la Germania lo ha toccato l’11 dicembre a quota 27.875 casi. Quel giorno è stato segnato un altro record, 598 morti per coronaviru­s. E questo ha portato al nuovo lockdown: chiusura di scuole, asili e negozi al dettaglio che non vendono beni di prima necessità. Chiusi parrucchie­ri e centri estetici. Aperti: mercati all’aperto, supermerca­ti, farmacie, vendite di alcolici, ottici, benzinai, uffici postali, tintorie, edicole, articoli sanitari e per neonati, negozi per animali, rivenditor­i di alberi di Natale, officine per riparare auto e biciclette. «Forse riusciremo ad evitare una nuova recessione», ha detto ieri il ministro dell’Economia Peter Altmaier della Cdu: il congresso dell’Unione cristiano-democratic­a, che si sarebbe dovuto tenere a inizio dicembre, è stato fissato ora in via virtuale il 15-16 gennaio per eleggere il nuovo leader del partito e il candidato cancellier­e. Se sarà fatto in piena recessione, la corrente merkeliana che si oppone a Friedrich Merz potrebbe perdere la partita.

Steinmeier: «Limiti alla nostra vita privata come mai è avvenuto I prossimi giorni un banco di prova»

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La cancellier­a Angela Merkel ha chiesto ai tedeschi di limitare al minimo gli incontri
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Salvare vite. La cancellier­a Angela Merkel ha chiesto ai tedeschi di limitare al minimo gli incontri GETTY IMAGES

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