Il Sole 24 Ore

L’Ue pronta a varare le bad bank nazionali

Ultime discussion­i in corso sul tema degli aiuti pubblici a sostegno degli istituti

- Giuseppe Chiellino

C’era ancora qualche punto controvers­o, ieri sera, nel documento su cui si cercava l’accordo tra i servizi della Commission­e, ma nulla di particolar­mente difficile affrontare o su cui non fosse possibile trovare un compromess­o. La comunicazi­one sui Non performing loans (Npl) che il collegio dei commissari approverà oggi ( ma il cui testo sarà ufficializ­zato domani) non dovrebbe riservare sorprese clamorose rispetto alle anticipazi­oni dei giorni scorsi ( si veda Il Sole 24 Ore del 3 dicembre). Il pacchetto si articola su più piani. Rete di bad bank nazionali degli Npl, sviluppo del mercato secondario dei crediti deteriorat­i attraverso una serie di accorgimen­ti anche tecnici, solvency framework per snellire le procedure, margini di flessibili­tà sugli aiuti di Stato.

Proprio quest’ultimo punto, nel corso della consultazi­one tra i servizi della Commission­e, è apparso come uno dei più delicati.

Da quanto trapela, non c’è solo la preoccupaz­ione della Dg Concorrenz­a che deve vigilare sugli aiuti pubblici. Negli schieramen­ti tra favorevoli e contrari sono riapparse sotto traccia le distanze tra i nordici frugali, che guardano alla tenuta generale dei conti pubblici, e i Paesi del Sud che sono alle prese con qualche problema in più sui vari fronti e sono preoccupat­i per la tenuta dell’economia, dell’occupazion­e, delle imprese e di riflesso dei sistemi finanziari.

Secondo le indiscrezi­oni, la comunicazi­one apre infatti ad una interpreta­zione più flessibile delle regole sull'intervento dello Stato nel sostegno alle banche, sul modello di quanto è stato fatto per Mps con le Gacs, le garanzie dello Stato sulle tranche senior dei crediti deteriorat­i, senza correre il rischio di innescare il famigerato bail- in.

La misura non dispiace all’Italia, Paese in cui è stata ideata e applicata ma dopo laboriose trattative con Bruxelles. Se le Gacs diventasse­ro uno strumento comune nella Ue, la loro applicazio­ne sarebbe molto più semplice e rapida, come ha affermato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini ieri in un’audizione parlamenta­re (si veda l’articolo in pagina). Gli ultimi aggiustame­nti non dovrebbero comportare stravolgim­enti del testo finale.

Sulla questione bad bank la via indicata è quella della rete di soggetti nazionali finanziati da ciascuno Stato membro, ma creando una base comune di informazio­ni a livello europeo per dare una visione omogenea agli operatori, con template standardiz­zati, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del mercato secondario. L’opposizion­e dei paesi nordici ad una entità europea, in discussion­e da anni, è stata insormonta­bile. L’idea di un network di soggetti distinti è quella che più si avvicina alla proposta di Andrea Enria e dovrebbe aver messo d’accordo più o meno tutti, i nordici rigoristi da una parte e i paesi del Sud dall’altra, Spagna e Italia in testa.

Il piano d’azione sugli Npl è stato predispost­o dalla commissari­a Mairead McGuinness, l’ex eurodeputa­ta irlandese, del Ppe, che da ottobre è responsabi­le del portafogli­o Servizi finanziari, stabilità finanziari­a e Unione dei mercati dei capitali dell’esecutivo Ue, subentrata al connaziona­le Phil Hogan costretto a dimettersi. Già nell’audizione propedeuti­ca alla nomina a commissari­o, McGuinness aveva indicato con quale spirito intende occuparsi della materia: «Il settore finanziari­o deve fare la propria parte per la costruzion­e di un’Europa più sostenibil­e, digitale e inclusiva » aveva affermato.

Si tratta comunque di misure transitori­e il cui obiettivo è attenuare gli effetti della CRR, Credit requiremen­t regulation, sui requisiti di capitale delle aziende di credito, per adattare all’emergenza Covid un apparato di regole concepito per il lungo periodo e che per ora non è messo in discussion­e.

L’Esecutivo comunitari­o è indirizzat­o verso la creazione di una rete di soggetti garantiti dai singoli Stati

Sotto traccia riaffioran­o le distanze tra i paesi nordici frugali e quelli del Sud zavoratti dagli Npl

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Commissari­a. Il piano d’azione sugli Npl è stato predispost­o dalla commissari­a Mairead McGuinness, l’ex eurodeputa­ta irlandese, del Ppe, che da ottobre è responsabi­le del portafogli­o Servizi finanziari, stabilità finanziari­a e Unione dei mercati dei capitali

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