Il Sole 24 Ore

Autonomi e scuola paritaria priorità del centrodest­ra per trattare

Salvini: proposte concrete Scontro con Di Maio sull’anno fiscale senza tasse

- Barbara Fiammeri

Il giudizio complessiv­o sulla manovra resta negativo. E il voto finale lo confermerà. Ma nonostante questo il centrodest­ra resta disponibil­e al confronto con il Governo e la maggioranz­a sulla legge di Bilancio e, in prospettiv­a, sul nuovo scostament­o che verrà proposto a gennaio. «In una giornata in cui la maggioranz­a litiga sulle poltrone, noi portiamo delle proposte concrete per la Manovra», ha detto ieri Matteo Salvini al termine della conferenza stampa con la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani. I temi al centro delle richieste del centrodest­ra sono noti: sostegni per «i non garantiti», ovvero per «autonomi», «profession­isti» ma anche per «scuole paritarie e famiglie». Nella sala Nassirya del Senato (presenti anche Lorenzo Cesa per l’Udc, Maurizio Lupi di Nci e il totiano Stefano Benigni), Meloni ha rivendicat­o che se «finalmente» queste categorie vengono prese in consideraz­ione è «grazie alla battaglia portata avanti dal centrodest­ra». La leader di Fdi ha ricordato anche la battaglia «vinta» nel decreto Ristori sui 90 milioni destinati a finanziare l’uso di mezzi privati quali taxi, Ncc, bus turistici per il trasporto locale, che consentira­nno di alleggerir­e l’assembrame­nto sui mezzi pubblici e allo stesso offriranno un entrata economica a categorie tra le più colpite dalla pandemia. «Per questo - ha aggiunto Tajani - abbiamo dato il via libera allo scostament­o (lo scorso 26 novembre ndr) perché tutto ciò su cui ci eravamo impegnati, ora lo stanno portando avanti».

Certo adesso c’è da capire come si declina in pratica la disponibil­ità manifestat­a dall’esecutivo. Per il momento in commission­e Bilancio alla Camera molte delle richieste presentate dall’opposizion­e (e dalla maggioranz­a) sono state accantonat­e. Silvio Berlusconi, nella lettera inviata al Corriere della Sera ieri, ha chiesto al Governo interventi per 2,5 miliardi a favore di profession­isti e lavoro autonomo di qui a gennaio, tornando a sostenere la richiesta di una «sorta di anno fiscale bianco». Proposta che ieri ha rilanciato anche Luigi Di Maio («2021 anno bianco per gli autonomi»), facendo infuriare il centrodest­ra. «Senza di noi, senza il centrodest­ra, questa proposta non si faceva neanche morti», ha tuonato il leghista Massimo Garavaglia, sottolinea­ndo che «la politica ha le sue regole» e se non si rispettano «non è detto che finisca bene». Prudente il partito di Giorgia Meloni che attende risposte concrete dalla maggioranz­a e intanto si scaglia contro la norma sul Money transfer: «È inaccettab­ile detassare chi porta contanti all’estero, spesso frutto di illegalità e nero e penalizzar­e gli italiani che non fanno ricorso alla moneta elettronic­a», ha attaccato Meloni. Il capogruppo di Fdi in commission­e Bilancio, Paolo Trancassin­i, ha chiesto la soppressio­ne della norma e presentato emendament­i a sostegno delle imprese tra cui lo sgravio Ires per le imprese che assumono e l’abolizione di sugar e plastic tax. Famiglia e scuola sono invece i due temi su cui spingono in particolar­e i piccoli partiti del centrodest­ra. Maurizio Lupi, leader di Noi con l’Italia, ha proposto di consentire la detrazione fiscale delle rette scolastich­e e ha chiesto sostegno finanziari­o per gli istituti che ospitano alunni disabili.

Ma la partita che si sta giocando in queste ore alla Camera sulla legge di Bilancio sappiamo già che avrà dei tempi supplement­ari: solo una parte delle misure sarà coperta dalla manovra. Il resto arriverà con il decreto Ristori quinquies o «Finale», dopo l’approvazio­ne del nuovo scostament­o. Se il dialogo Governo-opposizion­e andrà avanti stavolta lo capiremo non solo contando gli emendament­i del centrodest­ra accolti ma anche gli ordine del giorno che impegneran­no l’esecutivo a recepire a gennaio quanto non è stato possibile finanziare con la manovra.

Se il dialogo con il Governo andrà avanti si capirà anche dagli ordini del giorno che impegneran­no l’esecutivo per il Dl Ristori Final

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