Fino a 6.500 euro ai 300mila della gestione separata Inps
Prove di convergenza sull’emendamento Gribaudo (Pd) alla manovra
La partita è in mano ai tecnici. Ma ora dopo ora si rafforza l’ipotesi di introdurre in legge di Bilancio una norma che introduce, per la prima volta in Italia, una sorta di ammortizzatore sociale per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps. A spingere in tal senso è stato ieri il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani, che ha evidenziato la necessità di rendere « il nostro sistema di sussidi il più universalistico possibile » .
L’idea piace sostanzialmente a tutti i partiti di maggioranza, da Pd a M5S, da Iv a Leu, e non dispiace all’opposizione che anche ieri è tornata a chiedere maggiore attenzione, proprio, al mondo delle partite Iva.
Da quanto si apprende, sotto la lente del governo è finito un emendamento in particolare, prima firmataria Chiara Griaudo ( Pd), ma condiviso dall’intera maggioranza, che istituisce « Iscro » , vale a dire l’Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa», per quei professionisti lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps che hanno subito una decurtazione reddituale pari o superiore al 50% della media dei redditi realizzati nei tre anni precedenti la presentazione della richiesta di “sostegno” e, in ogni caso, a condizione che il reddito dichiarato risulti inferiore a una soglia di 8.145 euro.
La platea dei potenziali interessati alla misura è stimata in circa 300mila autonomi (l’emendamento richiede infatti un’anzianità di almeno tre anni nella gestione separata Inps e che nei tre anni precedenti non sia stata cessata la relativa partita Iva).
Gli importi dell’indennità sono ancora oggetto di riflessione: in base all’emendamento Gribaudo spetterebbe al lavoratore autonomo una cifra pari al 50 per cento della differenza tra la media reddituale dei tre anni precedenti a quello in cui si è verificata la decurtazione reddituale e il reddito dell’anno precedente a quello in cui è presentata la domanda. L’importo massimo onnicomprensivo dell’indennità non può in ogni caso superare i 6.516 euro. È prevista una liquidazione in sei mensilità da parte di Inps, a cui va indirizzata la domanda on line. « Iscro » , per i mesi di fruizione, non è cumulabile con l’eventuale reddito di cittadinanza, e si prevede, anche, che il beneficiario si attivi partecipando a percorsi di aggiornamento professionale.
L’indennità non concorre alla formazione del reddito ed è esente da prelievi fiscali e contributivi.
Per il suo finanziamento si ricalca il modello Dis- coll ( l’indennità di disoccupazione per i collaboratori), incrementando cioè l’aliquota aggiuntiva pari a 0,28 punti percentuali a decorrere dal 1° gennaio 2021.