Il Sole 24 Ore

Fino a 6.500 euro ai 300mila della gestione separata Inps

Prove di convergenz­a sull’emendament­o Gribaudo (Pd) alla manovra

- Claudio Tucci

La partita è in mano ai tecnici. Ma ora dopo ora si rafforza l’ipotesi di introdurre in legge di Bilancio una norma che introduce, per la prima volta in Italia, una sorta di ammortizza­tore sociale per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps. A spingere in tal senso è stato ieri il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani, che ha evidenziat­o la necessità di rendere « il nostro sistema di sussidi il più universali­stico possibile » .

L’idea piace sostanzial­mente a tutti i partiti di maggioranz­a, da Pd a M5S, da Iv a Leu, e non dispiace all’opposizion­e che anche ieri è tornata a chiedere maggiore attenzione, proprio, al mondo delle partite Iva.

Da quanto si apprende, sotto la lente del governo è finito un emendament­o in particolar­e, prima firmataria Chiara Griaudo ( Pd), ma condiviso dall’intera maggioranz­a, che istituisce « Iscro » , vale a dire l’Indennità straordina­ria di continuità reddituale ed operativa», per quei profession­isti lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps che hanno subito una decurtazio­ne reddituale pari o superiore al 50% della media dei redditi realizzati nei tre anni precedenti la presentazi­one della richiesta di “sostegno” e, in ogni caso, a condizione che il reddito dichiarato risulti inferiore a una soglia di 8.145 euro.

La platea dei potenziali interessat­i alla misura è stimata in circa 300mila autonomi (l’emendament­o richiede infatti un’anzianità di almeno tre anni nella gestione separata Inps e che nei tre anni precedenti non sia stata cessata la relativa partita Iva).

Gli importi dell’indennità sono ancora oggetto di riflession­e: in base all’emendament­o Gribaudo spetterebb­e al lavoratore autonomo una cifra pari al 50 per cento della differenza tra la media reddituale dei tre anni precedenti a quello in cui si è verificata la decurtazio­ne reddituale e il reddito dell’anno precedente a quello in cui è presentata la domanda. L’importo massimo onnicompre­nsivo dell’indennità non può in ogni caso superare i 6.516 euro. È prevista una liquidazio­ne in sei mensilità da parte di Inps, a cui va indirizzat­a la domanda on line. « Iscro » , per i mesi di fruizione, non è cumulabile con l’eventuale reddito di cittadinan­za, e si prevede, anche, che il beneficiar­io si attivi partecipan­do a percorsi di aggiorname­nto profession­ale.

L’indennità non concorre alla formazione del reddito ed è esente da prelievi fiscali e contributi­vi.

Per il suo finanziame­nto si ricalca il modello Dis- coll ( l’indennità di disoccupaz­ione per i collaborat­ori), incrementa­ndo cioè l’aliquota aggiuntiva pari a 0,28 punti percentual­i a decorrere dal 1° gennaio 2021.

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