Negli Usa è iniziata la vaccinazione con Pfizer-BioNTech
Entro fine anno distribuite circa 40 milioni di dosi, comprese quelle di Moderna
Gli Stati Uniti sono il secondo Paese al mondo, dopo la Gran Bretagna, ad aver iniziato la campagna di somministrazione del vaccino anti-Covid-19 di Pfizer-BioNTech che utilizza la tecnica dell’Rna messaggero (mRNA). Il primo è stato la Gran Bretagna. Nei prossimi giorni 3 milioni di dosi arriveranno nelle 636 località individuate per lo smistamento. Quasi contemporaneamente anche in Canada ha preso via la vaccinanzione con lo stesso prodotto.
Sotto i flash dei fotografi e in diretta streaming con il governatore di New York, Andrew Cuomo, la prima persona a ricevere il vaccino negli Stati Uniti è stata Sandra Lindsay, infermiera di terapia intensiva presso il Long Island Jewish Medical Center di Queens. Venerdì, la Food and Drug Administration aveva dato l’autorizzazione all’utilizzo in via emergenziale dopo che un panel indipendente aveva verificato dai dati delle sperimentazioni, oltre che la sicurezza, un’efficacia del 95% nel prevenire la malattia causata dal virus SarsCov-2; domenica i quasi tre milioni di dosi hanno cominciato a viaggiare nel Paese e ieri sono iniziate le immunizzazioni. Sono passati undici mesi dal primo caso accertato di Covid-19 negli Stati Uniti. Nel Paese sono stati finora registrati oltre 16 milioni di contagi e i decessi hanno superato quota 300mila.
Washington è in trattativa con Pfizer
per assicurarsi, nel corso del secondo trimestre 2021, un rifornimento di altre 100 milioni di dosi del vaccino, in aggiunta alle 100 già previste nei primi tre mesi del nuovo anno. Tuttavia, ha detto ieri alla Cnn l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, un accordo non è stato ancora siglato. Bourla ha aggiunto che l’azienda farmaceutica prevede di fornire a livello globale 1,3 miliardi di dosi entro l’anno prossimo ma sta accelerando la produzione per riuscire a soddisfare la crescente domanda.
Il responsabile della task force Us Operation Warp Speed, Moncef Slaoui, ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero riuscire a distribuire entro la fine di dicembre circa 40 milioni di dosi di vaccino - incluso quello di Moderna (sempre a mRNA) la cui autorizzazione dovrebbe arrivare giovedì - sufficienti a immunizzare 20 milioni di persone posto che sono necessarie due dosi, a tre settimane di distanza una dall’altra. Venerdì Moderna ha annunciato di aver raggiunto un accordo con l’amministrazione Usa per consegnare altre 100 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2021.
I criteri di priorità stabiliti dal Governo vedono in prima linea il personale sanitario e i residenti delle case di cura, seguono i lavoratori essenziali e quindi gli anziani che soffrono di gravi patologie. «Gli americani senza fattori di rischio particolari - ha detto ieri Anthony Fauci - potranno essere vaccinati a partire da aprile in modo che già nell’autunno 2021 si potrà cominciare ad avere un po’ di sollievo».