Philip Morris, a Bologna il centro di sviluppo delle competenze
È un altro capitolo dell’investimento da 1,1 miliardi con il quale Philip Morris ha fatto della provincia di Bologna il primo polo produttivo nel mondo dello stick di tabacco a riscaldamento (e non a combustione) conosciuto come Iqos: un centro di alta formazione delle competenze richieste dall’industria 4.0 a disposizione del territorio. Il cantiere del l’Imc, Institute for Manufacturing Competences della multinazionale, è già aperto, nell’area di 310mila metri quadrati dove sorge, a Crespellano, la fabbrica dello stick. Se sarà rispettata la tabella di marcia sarà operativo dalla prossima estate, con tre aree di attività: oltre alla formazione continua, il trasferimento tecnologico e la ricerca applicata, in collaborazione con l’Università di Bologna e il Politecnico di Bari. «La manifattura e le competenze digitali sono il presente ma soprattutto il futuro dell’Italia – dice Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia - . E ora possiamo contribuire allo sviluppo del tessuto produttivo del Paese, anche grazie al coinvolgimento di Istituzioni, atenei, Istituti tecnici, start-up e imprese”. Una operazione che coinvolge anche la Regione Emilia Romagna. Avrà un ruolo di coordinamento delle attività, insieme al competence center di Bologna per la transizione verso l’industria 4.0 (Bi-Rex) e al consorzio pubblico-privato Art-Er, nato per favorire la crescita sostenibile della regione attraverso conoscenza, innovazione, internazionalizzazione. Tra i partner anche Its Maker, istituto superiore di meccanica, meccatronica, motoristica e packaging dell’Emilia-Romagna. «Il progetto non sarà dedicata solo alle esigenze del gruppo – conferma il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. Grazie alla disponibilità di Philip Morris, l’Istituto sarà una grande opportunità per tutto l’ecosistema manifatturiero del nostro territorio, perché accoglierà sperimentazioni nella formazione, da quella terziaria alle lauree». La nuova struttura sarà realizzata secondo i più avanzati standard di sostenibilità ambientale, con un parco fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. E sarà anche al servizio del Training Center di Zola Predosa, il centro per lo sviluppo di prodotti innovativi che insieme alla fabbrica di Crespellano costituisce una delle due gambe del polo bolognese di Philip Morris. Pensato come sistema aperto a tutto il mondo economico e imprenditoriale e al sistema dell’istruzione e della formazione, il nuovo centro avrà una attenzione particolare per i giovani, che oggi sono circa il 30% degli occupati in Italia del colosso americano. Il solo polo bolognese, da cui escono gli stick destinati a una trentina di Paesi nel mondo (su una sessantina dove Iqos è già presente), impiega 1.600 persone. Recentemente, nel luglio scorso, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha acceso la luce verde per lo stick, indicandolo “a ridotta esposizione” alle sostanze dannose per l’organismo. Dal 2008 ad oggi la multinazionale ha investito oltre 7 miliardi di dollari sui prodotti innovativi.
1,1 MILIARDI DI INVESTIMENTI Institute for Manufacturing Competences della multinazionale fa parte del piano di investimenti da 1,1 miliardi che il gruppo ha avviato in Italia