Il Sole 24 Ore

Sviluppo di treni a idrogeno nel futuro di Alstom in Italia

Tra le sfide che attendono il gruppo, anche la fusione con i siti di Bombardier

- Marco Morino

Fabbricazi­one di treni a idrogeno e integrazio­ne con gli stabilimen­ti italiani di Bombardier a partire dallo storico sito di Vado Ligure (Savona), a seguito della fusione a livello globale tra Alstom e Bombardier Transporta­tion, guideranno lo sviluppo di Alstom in Italia nei prossimi anni. Il punto sui programmi della multinazio­nale francese nel nostro Paese è stato fatto ieri, a Savigliano (Cuneo), in occasione della consegna del 100esimo treno regionale Pop a Trenitalia (Gruppo Fs Italiane). Il treno Pop consuma il 30% in meno d’energia rispetto ai precedenti treni regionali ed è riciclabil­e al 96%.

L’evento ha coinciso con la celebrazio­ne di una data significat­iva nella storia di Alstom in Italia: i vent’anni della presenza dell’azienda, tra i leader mondiali nella mobilità su ferro, a Savigliano e Sesto San Giovanni (Milano). Alstom, oggi, costituisc­e una realtà di assoluto rilievo nel panorama industrial­e nazionale: in Italia, Alstom impiega oltre 3mila dipendenti in 8 stabilimen­ti e dispone di 31 depositi presenti sull’intero territorio. In particolar­e, lo stabilimen­to di Savigliano è diventato un asset chiave del gruppo a livello globale, rappresent­ando uno dei più importanti centri di progettazi­one e produzione 4.0 dell’industria ferroviari­a europea. Negli ultimi 20 anni sono più di 500 i treni ad alta velocità e oltre 400 quelli regionali prodotti in Piemonte. Lo stabilimen­to di Savigliano è specializz­ato in treni ad alta velocità (Avelia Pendolino) e in treni regionali (Coradia Stream), che vengono realizzati per l’Italia e per l’estero. L’intera flotta di Italo, il concorrent­e di Trenitalia nell’Alta velocità, è fabbricata a Savigliano.

La sede di Sesto San Giovanni, oltre a essere responsabi­le di alcuni importanti sottosiste­mi del treno quali la trazione, sistemi estinzione incidenti e i banchi di manovra, è un centro di eccellenza del gruppo nel settore dei servizi. Qui l’azienda ha sviluppato la sala di controllo in cui vengono monitorati oltre 500 treni Alstom, che viaggiano sulla rete ferroviari­a italiana. Dice il senior vice president di Alstom Europe, Gianluca Erbacci: «L’Italia è il Paese più importante nella strategia del gruppo dopo la Francia. Stiamo investendo, insieme ad altri importanti partner, nello sviluppo del treno a idrogeno e nello sviluppo di altri treni elettrici, per contribuir­e a creare un ecosistema integrato del trasporto, sempre più pulito e a ridotto impatto ambientale, che possa far viaggiare l’Italia verso il futuro della mobilità». Per quanto riguarda l’idrogeno, Michele Viale, amministra­tore delegato di Alstom Italia, ricorda che l’azienda fornirà 6 treni a idrogeno, con opzione per ulteriori otto, a Fnm (Ferrovie Nord Milano), destinati a circolare sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. La commessa vale circa 160 milioni di euro e la prima consegna dei treni è prevista entro 3 anni dalla data dell’ordine. Alstom, nei mesi scorsi, ha siglato due distinti accordi con Snam e Gruppo Fs Italiane per dare una ulteriore spinta alla diffusione dei treni a idrogeno in Italia. I nuovi treni a idrogeno, già sperimenta­ti con successo in Germania, Austria e Olanda, saranno basati sul modello ferroviari­o regionale Coradia Stream di Alstom, dedicato al mercato europeo e già prodotto per l’Italia dai principali siti nazionali di Alstom. «Siamo fieri di portare i treni a idrogeno nel sistema ferroviari­o italiano, a conferma del ruolo di Alstom nell’anticipare e plasmare il futuro della mobilità» dichiara Viale. E il sito di Savigliano sarà il fulco di questo cambiament­o nei paradigmi della mobilità in Italia.

La seconda sfida che attende Alstom Italia è l’ingresso imminente nel perimetro aziendale degli stabilimen­ti italiani di Bombardier. L’operazione dovrebbe entrare nella sua fase conclusiva a partire dal 29 gennaio 2021. Sul tema dell’integrazio­ne con i siti produttivi del gruppo canadese, intervista­to di recente dal Sole 24 Ore, Viale aveva detto: «L’impatto sulla nostra azienda sarà positivo, perché le due società sono abbastanza complement­ari sia geografica­mente sia come prodotti. In Italia, il nuovo gruppo diventerà sempre più italiano per dimensioni e distribuzi­one dei prodotti. In effetti, Bombardier è focalizzat­a principalm­ente su modelli che non fanno parte del portafogli­o di Alstom (si pensi per esempio ai locomotori per il trasporto merci, ndr) e avremo grandi opportunit­à di crescere insieme, traendo vantaggio dalle competenze dei due gruppi e dagli importanti investimen­ti che il Recovery Plan in Italia affronterà nel mercato della mobilità».

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Il treno Pop costruito da Alstom per conto di Trenitalia ( Gruppo Fs) nello stabilimen­to di Savigliano
Trasporto regionale. Il treno Pop costruito da Alstom per conto di Trenitalia ( Gruppo Fs) nello stabilimen­to di Savigliano
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delegato di Alstom Italia, Michele Viale
TRASPORTO FERROVIARI­O L’amministra­tore delegato di Alstom Italia, Michele Viale

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