Tlc e rete unica, spunta il confronto in Parlamento
Oggi al via confronto al Mise con le telco, poi documento da discutere alle Camere
Dai conciliaboli riservati al dibattito in Parlamento. Il percorso verso la possibile rete unica per la banda ultralarga esce dalle segrete stanze dei capi di gabinetto e dalle videoconferenze con i manager delle società più direttamente coinvolte: Tim, Open Fiber, Cassa depositi e prestiti, Enel.
È l’effetto del pressing degli operatori alternativi, in prima fila Vodafone Italia, Wind Tre, Sky e Iliad che hanno scritto a Cdp chiedendo una convocazione per essere formalmente coinvolti. Ma è anche conseguenza della mezza frenata arrivata dal Partito democratico rispetto alle modalità con cui stanno procedendo i negoziati e al livello di informazioni ritenuto evidentemente non sufficiente a garantire che l’operazione sia a rischio zero per neutralità e indipendenza della rete e per concorrenza del mercato.
Il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ha ufficializzato un’iniziativa governativa in questa direzione. « Un progetto così importante - ha detto - non può risolversi in poche settimane di lavoro. Le interlocuzioni continuano e questa settimana iniziamo un tavolo importante con tutti gli operatori del settore » . I primi incontri dovrebbero svolgersi già oggi.
La banda ultralarga, e quindi la rete unica, domineranno la scena anche se si proverà ad alleggerire tensioni e aspettative su questo specifico tema allargando formalmente il confronto anche ad altri dossier del settore tlc- tv. Il ministero prevede confronti serrati, da concludere in pochi giorni, con gli operatori e con le principali associazioni rappresentative del settore oltre alle due Authority coinvolte per i profili regolamentari, Agcom e Antitrust. Il tavolo tecnico, da quanto si apprende, dovrebbe servire a elaborare un documento con le varie posizioni in campo. Il testo sarebbe a quel punto “vidimato” dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ( esponente del Movimento Cinque Stelle) e dal titolare dell’Economia Roberto Gualtieri ( Partito democratico) per poi approdare alla discussione in Parlamento. Garantendo così quel coinvolgimento dei parlamentari indicato nei giorni scorsi come essenziale da una componente significativa del Pd - rappresentata tra gli altri da Gian Paolo Manzella, sottosegretario allo Sviluppo con delega peraltro proprio sulla banda ultralarga; Graziano Delrio, capogruppo alla Camera; Marianna Madia, responsabile per l’innovazione - che evidentemente non sembra condividere tempi accelerati e modalità accentratrice dell’iniziativa coordinata dai due ministri economici.
In sostanza, con un ritardo di cinque mesi, dovrebbe concretizzarsi l’impegno assunto dal governo proprio alla Camera a seguito di due distinte mozioni approvate, una dell’opposizione con Fratelli d’Italia e l’altra della stessa maggioranza con un combinato di deputati Pd e Cinque Stelle. Lo scorso 16 luglio, in risposta alle mozioni parlamentari, il governo attraverso il sottosegretario Manzella aveva assunto l’impegno a istituire « un tavolo operativo di confronto con gli operatori e le autorità competenti » sul tema della strategia digitale e delle reti a banda ultralarga affrontando anche « le eventuali criticità aziendali e le loro ricadute sul piano occupazionale » .
Le scelte sui due modelli a confronto per la realizzazione della rete unica, coinvestimento e wholesale only quindi solo ingrosso, e sul controllo azionario della futura infrastruttura, se potrà restare in capo a Tim o dovrà essere trasferito allo Stato, sanando in questo modo anche possibili dubbi della Commissione europea, potrebbero fare emergere significativi distinguo in Parlamento.