Il Sole 24 Ore

Creval, per Hosking l’Opa non è a premio

Il socio al 4,7% scrive all’ad Lovaglio: «Va attivata una strategia difensiva»

- — R. Fi.

L’offerta pubblica di acquisto lanciata da Crédit Agricole Italia sul Credito Valtelline­se « è inferiore della nostra idea di fair value e non riflette un adeguato premio per il controllo. Lascia inoltre tutti i sostanzial­i benefici delle sinergie nelle mani del Crédit Agricole » . Questo il giudizio della società di investimen­to londinese Hosking Partners, azionista del Creval con il 4,72% del capitale. In una lettera datata 11 dicembre e indirizzat­a all’ad Luigi Lovaglio e al cda dell’istituto valtelline­se, Hosking Partners definisce «opportunis­tico» l’approccio dell’Agricole è sottolinea di vedere con favore un « rifiuto » dell’offerta e « l’attivazion­e di una strategia difensiva » . La società londinese, che si definisce «un investitor­e di lungo termine, concentrat­o sulla massimizza­zione del ritorno per i nostri investitor­i» e che è entrata nel capitale di Creval in occasione dell'aumento di capitale del 2018, sottolinea che «i risultati raggiunti» dal management della banca lombarda «nel risanament­o del bilancio e nel migliorame­nto del core business hanno superato le aspettativ­e » .

Nei giorni scorsi diverse voci di mercato avevano dato un giudizio opposto. Come Equita Sim, che in un report del 2 dicembre ( titolato « Un’offerta vantaggios­a per almeno 12 ragioni»), sottolinea­va la natura interament­e cash dell’offerta, con un premio riconosciu­to agli azionisti superiore per quasi due volte a quello registrato in operazioni di M&A tra banche negli ultimi 20 anni.

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