Caso Algeria, Saipem assolta in via definitiva
La Cassazione respinge il ricorso della Procura Generale di Milano
La corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura Generale di Milano con cui si chiedeva di annullare l'assoluzione disposta in secondo grado nei confronti Saipem e i suoi dirigenti di allora, Pierfranco Tali, Pietro Varone e Alessandro Bernini. Assoluzione che ora diventa definitiva. Gli imputati in tutto erano sette.
La vicenda riguarda la presunta tangente, per 7 contratti assegnati a Saipem e affidati dall'ente algerino Sonatrach, in cambio, secondo l'accusa, di 197 milioni di dollari versati tra il 2007 e il 2010 a persone che gravitavano nell'entourage dell'allora ministro dell'Energia Chekib Khelil.
La Corte di Cassazione ha respinto integralmente il ricorso, presentato dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Milano, dichiarando, tra l'altro, conriferimentoall'ipotesidireato conriferimentoall'ipotesidireatodicorruzioneinternazionale, dicorruzioneinternazionale, l'insussistenza dell'illecito amministrativo contestato ex D.Lgs n. 231/2001 a SaipemS.p.A. perchéilfattononsussiste perchéilfattononsussistee e revocando, conseguentemente, lacondannaallaconfiscadel lacondannaallaconfiscadelprezzodelreato prezzodelreato per circa 197 milioni di euro e al pagamento della sanzione pecuniaria di 400.000euro, cheeranostate cheeranostatedisposte disposte inprimo inprimogradodalTribunalediMilano. grado dal Tribunale diMilano.
Saipem esprime soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione, che conclude definitivamente il procedimento “Algeria” con l'assoluzione della società.