Nuovi percorsi ambulatoriali per i pazienti cronici
Oltre l’emergenza Covid, la visione moderna del Servizio sanitario nazionale deve puntare su tre assi portanti: semplificazione delle procedure, vicinanza e territorio, informazione capillare e personalizzata
Più connessi e orientati al paziente. I sistemi sanitari sono chiamati a costruire la resilienza in tempi di cambiamento, che vanno oltre l’emergenza Covid. Come emerge dal Report realizzato da Altems (Alta Scuola di Economia e Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) sono 9 le priorità indicate da 48 tra associazioni e federazioni di pazienti e cittadini impegnate in ambito sanitario per il futuro del Servizio sanitario nazionale (Ssn): dematerializzazione delle ricette per farmaci e presidi terapeutici, distribuzione di farmaci e dei presidi a domicilio, semplificazione burocratica, sostegno psicologico, telemedicina, patient involvement, assistenza sociosanitaria e domiciliare e medicina del territorio, reti di patologia, care management.
In sintesi, la visione moderna del Ssn deve puntare su tre assi portanti: semplificazione delle procedure, vicinanza e territorio, informazione capillare e personalizzata. Oltre a questo, emerge una grande preoccupazione e allarme per la riduzione dei livelli di assistenza per malati cronici e rari, nonché per l’area oncologica. La pandemia in atto sta infatti provocando gravissime criticità per quanto riguarda la gestione di tutti quei pazienti affetti da patologie non Covid e per i quali l’offerta di servizi sanitari in area medica e di alta specialità è fortemente impattata dall’emergenza.
«Oggi vediamo la punta dell’iceberg che è il paziente Covid - sottolinea Michele Perrino, Ceo di Medtronic Italia - ma alla base dell’iceberg c’è l’ammontare di malati che anche in questa seconda ondata è stata riallontana dall’ospedale, e che ha bisogno di restare in costante contatto con lo specialista. A questo proposito abbiamo messo a disposizione di 35 istituzioni pubbliche regionali, (ospedali, policlinici e regioni) un sistema di “patient engagement”, che consente di poter gestire da casa tutti i pazienti che non possono recarsi in ospedale».
Si tratta di un’app che consente al paziente di rimanere connesso con il suo medico durante la convalescenza dopo il ricovero e al personale sanitario di monitorare l’andamento degli esiti clinici grazie a un triage automatico e alle strutture sanitarie di minimizzare i ricoveri e le visite non necessarie.
«Siamo l’”azienda delle cronicità” e questo progetto partito come progetto Italia, è una delle tante iniziative, assolutamente gratuita per sei mesi, che permette ai pazienti cronici di avere un punto di riferimento - spiega Perrino - Non è solo un sistema di monitoraggio, ma sulla base di questionari e parametri che lo stesso paziente inserisce può essere controllato dallo specialista che può avviare, se ce ne fosse bisogno, percorsi di emergenza immediati».
La nuova normalità di salute si muove in questa direzione, cioè verso percorsi ambulatoriali innovativi. «In qualità di presidente del Comitato HealthCare di American Chamber of Commerce in Italy - riprende Perrino - l’11 dicembre abbiamo presentato un documento con tre direttrici di sviluppo (trasformazione digitale, value journey, infrastrutture e delivery of care, ndr) che potrebbero essere inserite all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (“Pnrr”), allo scopo di disegnare nuovi modelli che mettano al centro il cittadino e il paziente e lo accompagnino all’interno dell’intero percorso sanitario, dalla prevenzione alla cura, coniugando il benessere del paziente e la sostenibilità del sistema».
La healthcare innovation apre nuovi orizzonti anche per le startup del medtech, tanto più che Milano ospiterà il Bioequity Europe nel 2022. «Con il progetto Open innovation hub, partito nel 2017, abbiamo l’obiettivo di creare un ponte tra le competenze, il talento e l’impresa, un progetto aperto e inclusivo dove collaboriamo con quattro poli: Milano, Mirandola, Lecce e Napoli perché abbiamo bisogno di competenze e di riattivare un settore come il medtech, strategico nella salute del futuro » .
L’Italia rappresenta per Medtronic il secondo hub strategico, con produzione, distribuzione e ricerca clinico-scientifica, e il quarto mercato sul piano commerciale. Il distretto biomedicale di Mirandola è il secondo per importanza al mondo con due hub globali - BellCo e Dar - dove vengono prodotti la maggior parte degli strumenti utilizzati nei reparti di terapia intensiva e rianimazione. «Per il sito di BellCo, negli ultimi tre anni, sono stati investiti per oltre 38 milioni di dollari, e ne sono previsti altri 9 nel 2021. E durante l’emergenza Covid l’occupazione è aumentata del 30% a fronte dell’aumento della produzione 7 giorni su 7, 24 ore su 24« conclude Perrino.