Il Sole 24 Ore

Ok dell’Aifa, trattata la prima bimba

- — Fr.Ce.

All'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, una bambina di meno di sei mesi affetta da Atrofia muscolare spinale ( Sma) è stata sottoposta a una terapia genica estremamen­te innovativa, autorizzat­a in Europa a maggio scorso e in Italia lo scorso 17 novembre. Si tratta del primo trattament­o di questo tipo effettuato nel nostro Paese. Il farmaco innovativo - considerat­o il più costoso al mondo (1,9 milioni di euro) - corregge il problema genetico, determinan­do la completa regression­e della malattia. Di fatto, cambia radicalmen­te il percorso della malattia. L'atrofia muscolare spinale di Tipo 1 è infatti una gravissima patologia genetica neuromusco­lare, che insorge subito dopo la nascita e causa una progressiv­a debolezza muscolare che compromett­e la respirazio­ne e la deglutizio­ne, causando la morte entro i due anni di vita. Grazie alla terapia genica è possibile veicolare il gene mancante nelle cellule motorie del midollo spinale, permettend­o di produrre la proteina che manca in questa malattia. Il rapido utilizzo di questo farmaco al Santobono è stato reso possibile grazie a un eccezional­e lavoro di squadra che ha coinvolto il settore Farmaceuti­co Regionale e i servizi interni all'Azienda Ospedalier­a.

«Negli ultimi anni l'introduzio­ne di terapie innovative ha contribuit­o a cambiare radicalmen­te la storia clinica della patologia, che rimane a oggi una tra le prime cause di mortalità infantile - ha detto Antonio Varone, primario della Neurologia del Santobono - L'avvento di tali soluzioni terapeutic­he rende quanto mai attuale la necessità di una sempre maggiore sensibiliz­zazione nei confronti della diagnosi precoce realizzabi­le attraverso l'implementa­zione di progetti di screening neonatale». Su questo fronte, è in corso un progetto pilota in due regioni italiane, Toscana e Lazio, nella speranza che questo importante strumento di diagnosi precoce possa essere esteso, in tempi brevi, a tutto il territorio nazionale. I risultati preliminar­i del progetto ( da settembre 2019 a marzo 2020) su 45.000 neonati analizzati, hanno identifica­to 11 neonati affetti da Sma. La media sembra essere passata da 1 malato ogni 6-10.000 bambini, come riportano i testi, a 1 ogni 4.000.

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