Digital tax al via con l’obbligo della contabilità separata
Le Entrate mettono in consultazione le linee guida per versare a febbraio
Si stringono i tempi per la digital tax. In Parlamento resta alta l’attenzione sull’imposta sui servizi digitali con l’emendamento di Forza Italia (primo firmatario Sestino Giacomoni) al Ddldi Bilanciochepuntaainnalzareilprelievoal15%eaescludereleimpreseitaliane.Unemendamentoperoraaccantonatomachepotrebbeessereesaminato oggi alla ripresa dei lavori in commissione Bilancio alla Camera. Intanto l’agenzia delle Entrate muove il primo passovers ol’attuazione dell’impostaal 3%prevista dalla manovra delloscorso anno. E lo fa aprendo una consultazione pubblica fino al 31 dicembre (le proposte di modifica ei commenti dovranno arrivare alla casella mail: div.contr.internazionale@agenziaentrate.it) sullo schema di provvedimento e sugli allegati a cui le imprese interessate dovranno fare molta attenzione.
Già, perché la digital tax porta con sé un carico di adempimenti che vanno oltre il versamento dell’ imposta da effettuare entro il 16 febbraio e la dichiarazione da trasmettere entro il 31 marzo all’anno successivo a quel lodi riferimento. Le imprese obbligate a versare la digitaltax dovranno infatti tenere una sorta di contabilità separata con un prospetto mensile da cui dovranno emergerei ricavi imponibiliegli elementi quantitativi in grado di consentire il calcolo della percentuale rappresentativa dei servizi digitali.
I prospetti da cui devono emergere questi dati e peri quali l’ Agenzia fornisceun fac-simile nel primo dei due allegati allo schema di provvedimento dovranno essere elaborati entro il termine di versamento dell’imposta e custoditi su un supporto informatico che garantisca l’ inalterabilità e la conservazione delle informazioni registrate. L’altro nuovo adempimento è la predisposizionedi una relazione annua( il termine questa volta è quello della dichiarazione) che spieghi le informazioni contenute nei prospetti mensili e utilizzate per l’ autoliquidazione dell’imposta. Tutta questa documentazione va poi esibita al Fisco in caso di controlli.
Lo schema di provvedimento ricorda che i soggetti passivi dell’ imposta sono quelli che realizzano ovunque nel mondo, singolarmente o congiuntamentea livello di gruppo, un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro realizzano nello stesso periodo, singolarmente o congiuntamentea livello di gruppo, un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni nel territorio dello Stato. Tuttala partitasi gioca intorno ai servizi digitali e ai ricavi connessi, ricordandoche ad esempio la digitaltaxn on si applica, tra l’ altro, alla fornitura direttadi beni e servizi nell’ ambi todi un servizio di intermediazione digitale e alla fornitura di beni o servizi ordinati attraverso il sito web del fornitore di quei beni e servizi, quando il fornitore non svolge funzioni di intermediario.
L’ imposta si ottiene applicando l’ aliquota del 3% ai ricavi imponibili realizzati nel corso dell’anno solare. I ricavi imponibili sono considerati al lordo dei costi sostenuti perla fornitura dei servizi digitali e al netto dell’ Iva e di altre imposteindirette. In ogni caso, come spiegalo schema di provvedimento delle Entrate, il tota ledei ricavi imponibili è il prodotto del totale dei ricavi dei servizi digitali ovunque realizzati per la percentuale rappresentativa della parte ditali servizi collegata al territorio dello Stato.