Dai giovani medici ai pensionati: piano per trovare i vaccinatori
Previsti 110 milioni per le assunzioni, rimborsi anche agli specializzandi
Un piano che vale 110 milioni per trovare almeno 3mila medici e 12mila infermieri per la più grande operazione di vaccinazione di massa mai vista in Italia. Non si guarderà tanto per il sottile, perché il piano - che potrebbe concretizzarsi in un emendamento già alla legge di bilancio o a un altro dei decreti ora in Parlamento - punta a reclutare tutti i camici bianchi disponibili sul “mercato”: dai medici in pensione ai giovani medici specializzandi già al primo anno che si vedranno riconoscere dei crediti formativi per il loro impegno ma anche un rimborso forfettario (previsti 10 milioni).
L’operazione vaccinazioni che, se tutto filerà liscio, partirà ufficialmente il 27 dicembre anche nel nostro Paese come ha confermato ieri il ministro della Salute Roberto Speranza entrerà nel vivo nel giro di 2-3 mesi, quando dopo le immunizzazioni negli ospedali per gli operatori sanitari e nelle Rsa (compresi gli ospiti) si comincerà con il resto della popolazione, partendo dagli over 80 (4,4 milioni) e dagli altri anziani (13 milioni). In quel momento il rischio è di trovarsi sprovvisti di medici e infermieri, anche perché la stragrande maggioranza sarà ancora impegnata ad arginare la fine della seconda ondata o la temuta terza.
Per questo il Governo si prepara a stanziare 110 milioni che il commissario Arcuri potrà spendere per assumere laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli ordini professionali (anche in pensione), nonché a infermieri e assistenti sanitari iscritti ai rispettivi ordini professionali, disponibili a partecipare al piano di somministrazione dei vaccini anti Covid. Chi si candiderà entrerà poi in un elenco da cui si attingerà per le assunzioni a tempo detereminato, che avverranno, secondo la bozza di emendamento su cui sono al lavoro Governo e relatori, attraverso una o più agenzie di somministrazione lavoro, che dovranno essere selezionate tramite una procedura pubblica indetta sempre da Arcuri.
La bozza di emendamento prevede che, qualora il numero dei professionisti sanitari coinvolti non risulti sufficiente a soddisfare le esigenze di somministrazione dei vaccini, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale, e sino alla concorrenza dell’importo massimo complessivo di 100 milioni di euro, si possa ricorrere per il personale medico alle prestazioni aggiuntive: in pratica i medici e gli infermieri del Ssn potranno lavorare al di fuori del proprio orario con le prestazioni straordinarie che saranno pagate con una tariffa oraria aumentata da 60 euro a 80 euro lordi per i medici e di 50 euro per il personale infermieristico.