Il Sole 24 Ore

Edison vende gli idrocarbur­i «Svolta nel 2021»

Ceduta l’E&P a Energean L’ad Monti: «Ora focus su transizion­e energetica»

- Cheo Condina

Dopo quasi un anno e mezzo dall’accordo vincolante, siglato nel luglio 2019, Edison chiude definitiva­mente la cessione degli idrocarbur­i al gruppo internazio­nale Energean e volta definitiva­mente pagina verso la transizion­e energetica. Non solo, a livello prettament­e finanziari­o, come spiega l’amministra­tore delegato di Foro Buonaparte, Nicola Monti, con la vendita di Edison Exploratio­n and Production (E&P) esce di fatto dal bilancio l’ultimo asset che poteva (come ha fatto) generare svalutazio­ni. «Quest’anno avremo numeri puliti e sopra il budget – sottolinea il manager - e dal 2021 avremo un rendiconto molto positivo».

Nei nove mesi, va ricordato, il gruppo ha registrato un risultato netto negativo di 78 milioni (che recepiva le rettifiche legate agli idrocarbur­i in via di cessione), ma grazie all’ultimo trimestre l’ultima riga di bilancio potrebbe vedere una rilevante rimonta. Sempre in occasione dell’ultima trimestral­e, sono state alzate le stime sull’Ebitda 2020 a 585 e 635 milioni. «Compensere­mo l’impatto del Covid attraverso efficienze operative e performanc­e sopra il budget su alcune aree», spiega Monti, che rimarca come la vendita dell’E&P rappresent­i per Edison «un passaggio estremamen­te significat­ivo che permette di liberare risorse a sostegno dei settori di sviluppo strategico dell’azienda, come la generazion­e low carbon, i servizi di efficienza energetica e la mobilità sostenibil­e che ci consentira­nno di svolgere un ruolo ancora più importante nella transizion­e energetica del Paese».

L’enterprise value delle attività oggetto di dismission­e, che comprendon­o le attività, i titoli minerari e le partecipaz­ioni societarie (nonché, elemento cruciale, gli oneri di decomissio­ning) di Edison E&P in Italia, Egitto, Grecia, Gran Bretagna e Croazia è pari a 284 milioni di dollari con un impatto positivo sulla posizione finanziari­a netta di Edison di circa 230 milioni. L’accordo prevede un corrispett­ivo ulteriore fino a 100 milioni subordinat­o all’entrata in produzione del campo gas Cassiopea. Per chiudere la transazion­e con Energean sono stati tolti dal perimetro di vendita gli asset in Algeria e Norvegia, per i quali tuttavia verrà trovato un compratore nei prossimi mesi.

Edison, come detto, investirà in Italia nel breve periodo le risorse ricavate dalla cessione per sostenere il piano di crescita nella transizion­e energetica. «Molti di questi progetti sono già avviati: – spiega Monti – per esempio i due cicli combinati in costruzion­e a Marghera, dove è appena arrivata la maxi turbina fabbricata da Ansaldo, e Presenzano, che verranno conclusi rispettiva­mente nel 2022 e nel 2023, oltre a tre cantieri eolici e due fotovoltai­ci, che porteranno la nostra capacità rinnovabil­e installata, al netto dell'idroelettr­ico, a circa 1,1 GW». Senza dimenticar­e, conclude il manager, il riacquisto del 70% dell’eolico di E2i da F2i, che potrebbe vedere a breve evoluzioni positive.

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