Ita (ex Alitalia) partirà con metà dei dipendenti
Il documento necessita del via libera delle Camere e della Commissione Ue I sindacati esprimono un giudizio negativo per il forte taglio all’organico
La nuova Alitalia-Ita partirà ad aprile con circa la metà dei dipendenti attuali: fra 5.200 e 5.500 rispetto ai 10.500 di oggi e 52 aerei. L'altra metà resterà nella vecchia compagnia in amministrazione straordinaria. Lo ha detto l’ad Lazzerini. Dura la reazione dei sindacati.
Più che un piano, è un piano piano. La New co Alitali a partirà dimezzata rispetto all’attuale compagnia, con 52 aerei e «fra 5.200 e 5.500 persone assunte». O ranella compagnia commissariataci sono 104 aerei e circa 11 mila dipendenti. Ilc dadi Ita ha approvato ieri lo« schema di piano industriale », che prevede l’ operatività da aprile 2021. Intanto il commissariodi Alitali a Giuseppe Leo grande è quasi al verde. Ha chiesto al governo di anticipargli 50 milioni di euro dei 150 ancora da assegnare per l’indennizzo Covid, bloccati dai dubbi Ue.
Il piano sarà presentato la settimana prossima alle Camere e alla Commissione Ue. Negativa la prima reazione dei sindacati, dati i tagli. «Non è condivisibile in quanto assolutamente inaccettabile per noi», hanno affermato i confederali. La Fnta ha espresso «grande preoccupazione sui potenziali risvolti occupazionali derivanti da un piano industriale che appare eccessivamente riduttivo».
Solo dopo il confronto con la Ue si capirà se non ci sono obiezioni per gli aiuti di Stato. Ita è al 100% del Mef, c’è una dote di tre miliardi per ricapitalizzarla. Lo «schema di piano» presentato dal presidente Francesco Caio e dall’a.d. Fabio Lazzerini in una conferenza stampa telematica, cominciata con mezz’ora di ritardo e qualche problema tecnico, «prevede per il primo anno una progressiva evoluzione operativa articolata come segue: 61 rotte servite, 52 aerei in flotta, fra 5.200 e 5.500 persone assunte», dice la società.
Ma se non ci fosse un parziale recupero del traffico, ad aprile Ita potrebbe avere numeri anche inferiori alla soglia indicata. «Per 24 mesi navigheremo a vista», ha detto Lazzerini. Caio ha riassunto: «Prudenza nel partire, ma ambizione nell’arrivare».
I primi aerei Ita li prenderà in leasing da Alitalia. Nel 2021 avrà 9 aerei di lungo raggio, rispetto ai 24 attuali. Solo nel 2025 la compagnia tornerebbe sulle dimensioni attuali, con 110 aerei, dei quali 26 a lungo raggio, con 9.500 dipendenti. A fine 2019 Alitalia aveva 113 aerei, 26 di lungo raggio.
Le destinazioni diminuiranno dalle 74 pre-Covid a 61 nel 2021. Ma con metà degli aerei ci saranno meno frequenze. «Ita si pone l’obiettivo di diventare la prima scelta sulle destinazioni internazionali da e per Fiumicino e di essere la compagnia di riferimento per il traffico business e leisure da e per Milano Linate». Un’affermazione velleitaria, la flotta è corta.
Nel 2021 sono previsti otto collegamenti intercontinentali: New York Jfk, Boston, Washington, Miami, Los Angeles, San Paolo, Buenos Aires, Tokyo Haneda. Nei cinque anni non sono previsti voli in Cina.
Per Lazzerini e Caio «è fondamentale un’alleanza». Ci sono già contatti con Delta-Air France-Klm e, come alternativa, con Lufthansa. «All’inizio sarà una partnership solo commerciale e per il futuro si vedrà», ha spiegato Lazzerini, che si sente «felice».
Il piano prevede per nove mesi nel 2021 920 milioni di ricavi e 8,2 milioni di passeggeri. Nel 2022 i ricavi salirebbero a 2.059 milioni e i passeggeri a 17 milioni. Nel 2025 ricavi per 3.353 milioni e 22,5 milioni di passeggeri. Alitalia nel 2019 aveva 3.141 milioni di ricavi. Scarse le indicazioni sulla redditività. Si stima un risultato operativo (Ebit) positivo dal 2023. Ma per almeno tre anni iconti saranno i rosso.