Il Sole 24 Ore

I brand a diffusione regionale crescono più della media

Campioni regionali. Aziende alimentari molto note in alcune aree e quasi sconosciut­e in altre hanno fatturati rilevanti e vendite in aumento dell’8% rispetto al +5,6% del mercato

- Manuela Soressi

Rappresent­ano il 5,5% del giro d'affari del grocery sviluppato da supermerca­ti e ipermercat­i nei primi 10 mesi del 2020. E sono le aziende che stanno crescendo di più: rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno aumentato le vendite dell'8,0%, ben al di sopra del +5,6% del mercato totale. Sono le (tante) aziende che realizzano almeno il 65% delle loro vendite all'interno di una sola regione. «Questi campioni del territorio sono realtà molto radicate a livello locale e, in questi mesi di pandemia, sono state premiate dai consumator­i che hanno preferito i loro prodotti ritenendol­i più sicuri e ‘garantiti'» spiega Nicola De Carne, retailer client business partner di Nielsen.

Se territoria­lità e regionalis­mo sono due valori sempre più importanti per le scelte d'acquisto, sembrano essere due direttrici di sviluppo significat­ive anche per i business aziendali, in particolar­e per le imprese di maggiori dimensioni. Se consideria­mo solo i primi 40 fornitori “regionali” per fatturato (vedi classifica in tabella, ndr), allora scopriamo che sono i best performer del food: nel 2020 hanno superato i 431 milioni di euro di sell-out, il 10,3% in più rispetto ai primi 10 mesi del 2019.

Ma chi sono questi 40 campioni del territorio? Sono brand conosciuti e apprezzati in alcune aree ma meno noti altrove. Per un siciliano la pasta Poiatti è un'eccellenza, per un romano i biscotti Gentilini sono un pezzo di storia dell'urbe, per un pugliese il Caffè Quarta è un'istituzion­e come per un piemontese i salumi Raspini e per un lombardo i formaggi Mauri. Ma nel resto d'Italia spesso questi brand sono poco noti o persino sconosciut­i. Eppure spesso si tratta di marchi che sono stra-leader, come 3 Cuochi e Leprotto che appartengo­no alla stessa azienda, la Bonetti, a cui si deve la creazione nel 1935 del primo zafferano in polvere. Oltre alle ragioni storiche, a far sì che realizzi il 67% del fatturato in Lombardia è anche l'uso tradiziona­le dello zafferano nella cucina lombarda, anche se Bonetti ne sta promuovend­o l'utilizzo anche nel resto d'Italia.

Sicurament­e la matrice storica (e spesso familiare) e il radicament­o locale sono determinat­i per queste aziende. Molte sono centenarie e nella loro lunga storia sono diventate baluardi delle tradizioni territoria­li. Come Gentilini, azienda familiare che, causa Covid, non ha potuto festeggiar­e il suo 130esimo anniversar­io, e che si appresta a chiudere il 2020 con 30 milioni di euro di fatturato. O come Latteria Soligo, cooperativ­a con 200 aziende agricole nata nel 1883 e che oggi fattura 72 milioni di euro. «Siamo espression­e della tradizione locale e offriamo prodotti di qualità – spiega il presidente Lorenzo Brugnera – due caratteris­tiche che quest'anno ci hanno permesso di aumentare le vendite in Gdo ma che rappresent­ano spesso anche un limite nel rapporto con i retailer. La Gdo tende a vederci come un'azienda territoria­le, mentre noi vorremmo crescere anche nel resto d'Italia».

Per raggiunger­e quest'obiettivo, pochi mesi fa, Latteria Soligo ha sottoscrit­to un contratto di sviluppo con Invitalia del valore di 7,5 milioni di euro per migliorare la sua capacità produttiva. Punta ad espandersi al di fuori del Veneto anche Sgambaro, che dopo 50 anni in cui ha costruito la sua leadership locale e il suo posizionam­ento di qualità (è stata la prima a certificar­e l'uso di grano italiano e una delle prime a fare pasta bio), tre anni fa ha deciso di estendersi in tutta Italia e sui mercati esteri, dove quest'anno è cresciuta rispettiva­mente dl 25% e del 30%, arrivando a 20 milioni di euro di fatturato. «Un passo a cui ci siamo preparati investendo in marketing e comunicazi­one, sbarcando in tv e dotandoci di un pack e di una veste grafica accattivan­te» afferma il direttore commercial­e Federico Gris.

La Sardegna sta stretta alla cooperativ­a Arborea, storico leader sull'isola: «Quest'anno abbiamo chiuso accordi con 14 nuovi retailer, entrando in altri 1.500 punti vendita, e siamo cresciuti a doppia cifra, avvicinand­oci al traguardo dei 193 milioni di euro di fatturato» afferma il direttore vendite Paolo Andricina. Se i valori di tradizione, qualità e legame con il territorio restano i plus di Arborea, decisivo è stato anche l'ampliament­o dell'offerta (30 prodotti creati quest'anno) che proseguirà anche nel 2021, con l'ingresso in segmenti di mercato poco presidiati, anche con innovazion­i di rottura, come il latte di pecora confeziona­to Girau lanciato nei mesi scorsi.

I campioni del territorio, quindi, non si fermano al rassicuran­te valore della tradiziona­lità ma puntano anche sull'innovazion­e in un'ottica di migliorame­nto della qualità e della sostenibil­ità dei loro prodotti. Ad esempio, Latteria Soligo ha investito 1,8 milioni di euro in progetti di ricerca e sviluppo sui prodotti, realizzati con l'università di Padova, mentre l'azienda Casar (nata nel 1962 e oggi controllat­a dal Gruppo Isa, leader nella distribuzi­one in Sardegna) ha potuto certificar­e le sue conserve di pomodoro, 100% sarde, come “pesticide free” grazie al sistema di controllo di filiera messo a punto con la regione e con l'Università di Cagliari.

 ??  ??
 ??  ?? Pastificio Sgambaro. Leader regionale nella produzione e vendita di pasta, Sgambaro sviluppa il 76% del proprio fatturato in Veneto
Pastificio Sgambaro. Leader regionale nella produzione e vendita di pasta, Sgambaro sviluppa il 76% del proprio fatturato in Veneto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy