Amazon tv, le mani sulla Champions
Dopo la Serie A con Dazn,an che perlaChampions Le ague cade il monopolio della cara vec chi aTv.Eabutt are giù questa barriera è quella Amaz on tentacolare che dall’ e-com merce alla logistica, al predominio nel cl o ud, fino all’ audiovisivo con la sua AmazonPr ime Video, è l’ emblema della quarta vita dei diritti Tv nel calcio: killer application per vendere fibra e ora anche “pacchi ”, dopo esse restati usati come ciliegina peri palinsesti, per vendere pubblicità e infine abbonamenti di pay tv.
Amazon ha messo le mani sulla Champions League, anche in Italia. Lo ha già fatto in Germania dove ha acquistato i diritti per le migliori partite del martedì dalla stagione 2021-22. Questo annuncio arrivò a fine 2019, a pochi giorni dall’esordio di Amazon nel calcio europeo con la diretta via streaming di match della Premier League. Ieri il colosso dell’e-commerce ha invece comunicato di essersi aggiudicato i diritti delle migliori partite del mercoledì per il triennio 2021-24, oltre alla Supercoppa europea. E in questi match, ha sottolineato, ci sarà sempre una squadra italiana «nei gironi e, in caso di qualificazione, fino alle semifinali». Il tutto - secondo rumor comunque mai confermati - per una cifra vicina agli 80 milioni a stagione. Peanuts, in fondo, per chi nei primi nove mesi del 2020 ha realizzato ricavi per 260,5 miliardi di dollari, con profitti per 14 miliardi. La contropartita richiesta è un abbonamento al servizio Prime, che costa 36 euro all’anno e che, come si legge sul sito, garantisce «consegne illimitate in 1 giorno su 2 milioni di prodotti e in 2-3 giorni su molti altri milioni». Prime Video è compresa nel servizio Prime. In aggiunta, un mese e mezzo fa Amazon ha comunque lanciato in Italia Prime Video Channels: pacchetti a pagamento con una selezione di canali terzi di intrattenimento, cinema e sport. Sulla Champions al pacchetto Amazon si dovrebbe affiancare (ancora non c’è ufficialità) a quelli di Mediaset (16 partite in chiaro il martedì) e di una Sky (104 partite, che potrebbe incrementare con le sublicenze per la parte pay dei 16 migliori match del martedì) che fino a giugno continuerà a detenere i diritti per questo triennio, condivisi per la trasmissione di alcune gare in chiaro con Rai per la prima stagione e con Mediaset per le rimanenti due (compresa quella attuale).
Intanto la Lega Serie A si prepara alla chiusura del cerchio sui diritti di trasmissione per il prossimo triennio. Ieri l’Assemblea ha definito l’invito a presentare offerte. Il relativo bando, a quanto risulta al Sole 24 Ore, dovrebbe essere pubblicato il 4 gennaio con offerte attese per il 26. L’obiettivo minimo di incasso è stato alzato a 1,15 miliardi dai 973 milioni a stagione (193 da Dazn e 780 da Sky) del triennio in corso. L’avviso prevederà una chiamata per gli operatori tradizionali cui seguirà, in caso di risultati non soddisfacenti, l’apertura delle buste per le offerte degli intermediari e poi, eventualmente, di quelle presentate dai soggetti intenzionati a partnership su un futuro canale. Sempre a gennaio è prevista la conclusione dell’operazione che vede il consorzio Cvc Ad vent-F si pronto a rilevare per 1,65 miliardi il 10% della media companyconcu ila Lega gestirà idi rittit ve commerciali.
Paradosso (o forse no) sta nel fatto che questa rivoluzione per il calcio (che entra nell’epoca dei fondi) e per il calcio in Tv (in cui entrano le piattaforme Ott) avvenga in un momento di grande debolezza per i club. La pandemia e la gente lontano dagli stadi ha picchiato su ricavi e margini. Non è un caso che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, una lettera aperta stia partendo all’indirizzo del Governo per sottolineare la necessità di un intervento urgente per snellire l’iter per l’ammodernamento e la costruzione di nuovi stadi. Il calcio per come lo si è immaginato finora ormai non basta più.
A gennaio al via i bandi per la Serie A. Lettera al Governo per snellire l’iter dei lavori per gli stadi