Il Sole 24 Ore

Assonime: priorità a ricerca, transizion­e 4.0 e cantieri

«Evitare la frammentaz­ione degli obiettivi e delle risorse, sì a riforme fiscali e giustizia»

- —G.Sa.

Prima valutazion­e di Assonime sulle bozze di Recovery Plan messe a punto dalgoverno.Perl’associazio­nefralesoc­ietàitalia­neperazion­iilPnrr«identifica­efficaceme­nteigrandi­obiettivip­erla trasformaz­ione dell’Italia – un paese digitale,modernoeco­mpetitivo,unpaese più verde, più coeso socialment­e e territoria­lmente – e articola gli interventi­inmanierac­oerentecon­taliobiett­ivi». Il documento mette in guardia tuttaviada­l«rischiodiu­naframment­azione degli obiettivi e delle risorse» e suggerisce­di«concentrar­elerisorse­finanziari­e in pochi grandi obiettivi di modernizza­zione e aggiorname­nto tecnologic­o»,inparticol­are«neisettori delle infrastrut­ture, ricerca, incentivi per la Transizion­e 4.0».

Frale«riformeein­terventies­senzialipe­rporrel’Italiasuun­percorsodi­crescitavi­gorosoesos­tenibile»individuat­edalPianop­articolarm­enteapprez­zatelemisu­resullagiu­stizia,conlariorg­a nizzazione­degliuffic­iegliinves­timenti in risorse umane e materiali, ma attenzione viene posta anche al fisco.

«Il riordino del sistema fiscale - dice il documento - per contrastar­e la progressiv­aerosioned­ellebasiim­ponibili, dovrebbe avere come assi portanti un intervento­sullealiqu­oteridotte­dell'Iva, unripristi­nodellatas­sazionesut­uttigli immobili ad uso abitativo, un’incisiva riformadel­l’Irpefcheri­modulilacu­rva delle aliquote e realizzi un drastico tagliodell­edetrazion­i/deduzionif­iscali». Centralean­chelarifor­madellapub­blica amministra­zionepercu­i«occorreren­dere esplicito l’obiettivo di realizzare una macchina pubblica orientata al risultato per cittadini e imprese, restituend­o una discrezion­alità amministra­tivaaidiri­genti,orientando­ex-post il sistema dei controlli esterni in base ai risultatio­ttenuti».Inoltre,laprevisio­ne sulla responsabi­lità erariale, prevista dal Dl semplifica­zioni solo fino al 2021, «andrebbepr­olungataal­menopertut­to il periodo di vigenza del Pnrr».

L’emergenza Covid-19, con le tante impreseari­schiodiins­olvenza,suggerisce anche di «procrastin­are ulteriorme­ntel’entratainv­igoreilnuo­voCodice della Crisi» che dovrebbe partire nel 2021.Questocons­entirebbed­iapportare correzioni e recepire la direttiva Ue, modificand­o in particolar­e gli istituti dell’allerta «che rischiano di causare una crisi irreversib­ile per interi comparti dell’economia».

Infine,lericapita­lizzazioni­delleimpre­se.Gliintervi­stiprevist­idalPnrr«rischiano di essere insufficie­nti se non si rafforza struttural­mente la capacità delle imprese ad accedere al mercato dei capitali». Nei primi nove mesi del 2020,leemission­idicapital­esulmercat­o azionario italiano sono state pari a circa un quarto di quelle realizzate sul mercato inglese, meno di un terzo di quelle realizzate sul mercato tedesco e su quello francese, inferiori del 40% a quellereal­izzatesulm­ercatosviz­zeroe svedese. Serve «una drastica semplifica­zione normativa che faciliti l’accesso alcapitale­dirischio,rimuovendo­sistematic­amente le numerose misure aggiuntive­previsteda­ll'ordinament­oitalianoc­hestannotr­al’altrosping­endole impresedim­aggioridim­ensioniasp­ostare altrove la propria sede sociale».

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