Il Sole 24 Ore

Sicurezza, il decreto è legge La Lega: ora il referendum

Il Carroccio: «Siete senza vergogna» Pd: clima da anni ’20

- Marco Ludovico

In un fuoco incrociato di proteste di leghisti, Fi e Fdi, l’aula del Senato ieri ha approvato in via definitiva il decreto sicurezza. Il Governo ha posto la fiducia, la Lega in testa e il resto del centro destra si sono scatenati. Il disegno di legge è passato con 153 voti a favore, due contrari e quattro astenuti. A esprimersi per il no sono stati Massimo Berutti e Gaetano Quagliarie­llo di Idea-Cambiamo, del gruppo Misto. Astenuti Emma Bonino di +Europa e il suo collega al Misto Matteo Richetti oltre ai due senatori autonomist­i Meinhard Durnwalder e Dieter Steger. L’opposizion­e non partecipat­o al voto. Le contestazi­oni leghiste sono state moltissime con il clima da rissa continua, urla e schiamazzi. Un lungo striscione con la scritta «Siete senza vergogna» è stato esposto da una tribuna nell’aula del Senato da parte dei senatori della Lega. Altri senatori hanno mostrato cartelli con la scritta «no decreto clandestin­i» tra i fischi e le urla incrociate. «È surreale che 5

Stelle e Pd siano qui in aula a dare certezze su immigrati irregolari ma non per i 60 milioni di italiani che non hanno capito cosa potranno fare dalla vigilia di Natale. Siete vergognosi e indegni» ha tuonato il leader leghista Matteo Salvini. Il Carroccio ha già annunciato la raccolta di firme per indire un referendum abrogativo. Rimarca Salvini: «Lo scorso anno ci sono stati 11 mila sbarchi, quest’anno 33 mila».

Il caos in aula è riesploso quando i senatori della Lega hanno esposto uno striscione dov’era riprodotto il programma elettorale di M5S sulle politiche dell’immigrazio­ne, con tanto di logo, per sottolinea­re il cambiament­o di posizione del Movimento. Nello striscione campeggiav­a la scritta «Immigrazio­ne, obiettivo sbarchi zero». Sono scoppiate proteste e fischi, urla e cori di «buffoni buffoni!» e «fascisti». Prima dell’avvio della «chiama» dei senatori sulla fiducia, si è diffuso un parapaglia che ha portato un assistente parlamenta­re e il senatore Antonio De Poli (Udc) a dover ricorrere alle cure dell’infermeria, quest’ultimo con una lussazione alla spalla. Il presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci, ha accusato i leghisti: «I fatti accaduti in aula sono di una gravità inaudita, senza precedenti dagli anni ’20 a oggi» e ha stigmatizz­ato gli «atteggiame­nti molto violenti nei confronti dei colleghi. La Lega è stata intimidato­ria e ha voluto a tutti i costi impedire l’esercizio democratic­o del voto. Inaccettab­ile». Il numero uno Iv, Matteo Renzi, ha parlato di «sceneggiat­e vergognose» dei leghisti. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha annunciato un’istruttori­a sui fatti svolti. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha voluto rimarcare il lavoro svolto per correggere il decreto Salvini. «Il voto definitivo del Senato conferma la solidità e l’equilibrio dell’impianto del testo concordato al Viminale dalle forze di maggioranz­a la scorsa estate» si legge in un comunicato. «La nuova legge sull’immigrazio­ne – ha ricordato il ministro dell’Interno – ha accolto le indicazion­i sui precedenti decreti formulate a suo tempo dalla Presidenza della Repubblica e ha tenuto conto delle recenti sentenze della Corte costituzio­nale». Sul piano «dell’accoglienz­a e dell’integrazio­ne» aggiunge Luciana Lamorgese è stata raggiunta una sintesi «coniugando le garanzie per i richiedent­i asilo e gli immigrati anche con un maggiore rigore contro i reati di devastazio­ne nei centri di permanenza per i rimpatri». E Laura Garavini (Iv) ha affermato: «Così l’Italia torna a essere un Paese rispettoso del diritto europeo e internazio­nale».

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