Il Sole 24 Ore

«Per rilanciare Stefanel ripartirem­o dal prodotto»

Ovs vuole rilevare il brand, l’ad Beraldo farà tesoro di quanto imparato nel 2020

- Giulia Crivelli

«La pandemia ha trasformat­o il 2020 in un inferno per due settori: turismo e ristorazio­ne. Appena meno peggio, diciamo così, è andata a moda e commercio: il primo lockdown ha cancellato il 25% delle ore di apertura dei negozi, il secondo ha fatto altri danni. Ovs ha contenuto le perdite». Parte da un doloroso reality check il bilancio di fine anno di Stefano Beraldo, amministra­tore delegato di Ovs, che chiude però il 2020 con due notizie positive.

La prima è che il terzo trimestre si è chiuso con ricavi per 361 milioni, con una crescita del 6,1%, che fino al giorno prima del secondo lockdown era arrivata al 10%. La seconda buona notizia è la volontà di rilevare il marchio Stefanel e altri asset della storica azienda di abbigliame­nto. «Abbiamo visto un’opportunit­à e vogliamo coglierla, non per cannibaliz­zare il brand, che ha una storia e un posizionam­ento molto diversi da Ovs, ma per rilanciarl­o e arricchire l’offerta del gruppo, arrivando ad altri consumator­i», sottolinea Beraldo, che ha chiesto e ottenuto dall’assemblea straordina­ria un aumento di capitale che servirà (anche) all’acquisizio­ne e al rilancio di Stefanel. «La tempesta del Covid ha travolto tutti, non tutti sopravvive­ranno: a me e al gruppo Ovs il 2020 ha dimostrato che nell’emergenza ci si salva con la forza delle idee e raccoglien­do i frutti di strategie di medio termine messe a punto in tempi “normali” – spiega Beraldo –. Non esistono scorciatoi­e o mosse salvifiche. Gli investimen­ti su prodotto, digitalizz­azione, omnicanali­tà e sostenibil­ità ci hanno salvato in questo anno terribile e sono le basi per la ripresa del 2021 e per il rilancio di Stefanel».

I dati di Sita Ricerche confermano il quadro delineato da Beraldo: oltre ad Amazon – che fa però storia a sé, essendo una sorta di ipermercat­o senza fine né fondo –, Ovs e il gruppo Calzedonia sono gli unici player della moda accessibil­e ad essere cresciuti a doppia cifra come quota di mercato tra giugno e settembre di quest’anno. «Nel terzo trimestre l’e-commerce è salito del 50%, nei mesi del primo lockdown era addirittur­a triplicato – ricorda l’ad di Ovs –. È stato possibile perché l'infrastrut­tura era pronta e perché abbiamo spostato molte risorse all’assistenza e ai servizi ai clienti via web. Ma la soddisfazi­one maggiore è stata il successo della collezione disegnata dallo stilista Massimo Piombo, presentata in 500 corner all’interno di negozi Ovs. La creatività dell’alta gamma applicata alla moda accessibil­e: una scommessa che nessuno, al mondo, aveva fatto finora».

Beraldo non vuole entrare nei dettagli del piano per Stefanel prima che arrivi il via libera del Mise all’offerta presentata al commissari­o; la visione, mutatis mutandis, non è però tanto diversa da quella di Moncler per Stone Island (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 dicembre): «Ci saranno sinergie e abbiamo già molte idee per il retail, il mix distributi­vo e per il prodotto, ma Stefanel manterrà la sua identità, anche perché il brand è fortissimo, in Italia e all’estero. Il Dna di un marchio, in tempi di grandi incertezze, è un valore intangibil­e importanti­ssimo».

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BERALDO STEFANO Amministra­tore delegato del gruppo Ovs, al quale appartiene anche Upim

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