Parigi estende al 2021 i controlli sulle scalate
Regole più dure per tutto il 2021. Il governo francese ha deciso di estendere a tutto l’anno prossimo la norma che abbassa la soglia superata la quale gli investimenti finanziari in aziende quotate in Borsa da parte di gruppi esterni all’Unione europea devono essere autorizzati. La soglia più bassa è stata introdotta a luglio, in seguito all’esplosione dell’epidemia di coronavirus e la sua scadenza era prevista in un primo tempo per il 31 dicembre.
«In questi tempi di crisi economica, dobbiamo garantire la protezione delle nostre aziende strategiche. Manterremo quindi la soglia del 10% per l’autorizzazione degli investimenti stranieri in Francia», ha spiegato il ministro dell’Economia Bruno Le Maire in un comunicato. La soglia precedente, e momentaneamente sospesa, era fissata al 25 per cento.
La presidenza di Emmanuel Macron è considerata in generale pro-business, e gli investimenti stranieri sono stati incentivati fin dall’inizio del quinquennio anche come strumento per affrontare il problema dell’eccessivo indebitamento delle imprese francesi. Allo stesso tempo, però, Macron ha cercato, anche coinvolgendo l’Unione europea, di difendere le aziende da investimenti provenienti da Paesi “rivali”, come la Cina, dove il confine tra impresa privata e impresa controllata dal governo non è preciso, soprattutto quando sono in gioco alte tecnologie di valenza strategica. L’epidemia da coronavirus ha ulteriormente alimentato queste preoccupazioni: la volatilità di alcuni mercati - in realtà superata a luglio, quando la misura è stata introdotta - e la flessione delle quotazioni di alcune imprese francesi ha fatto temere scalate ostili.
La norma prevede che chiunque superi una quota del 10% nel capitale di una società francese quotata in Borsa deve notificare al ministero la propria posizione. Il governo ha da quel momento dieci giorni per decidere se è necessaria un’indagine più approfondita, la quale può concludersi con un divieto all’operazione.
Questo potere è stato raramente usato. L’americana Teledyne ha però rinunciato all’acquisizione della Photonis, specializzata negli strumenti di visione notturna e quindi di evidente rilevanza militare, per l’opposizione del governo (formalizzata ieri dal ministero di rue de Bercy).
Salire oltre quota 10% richiederà l’ok di Bercy. Bloccata l’operazione Teledyne Photonis