La pandemia in atto costringe il settore a non programmare nel medio/lungo termine
“È un settore in difficoltà costretto a navigare su orizzonti programmatici giornalieri con segmenti in ginocchio, dimenticati peraltro dai Ristori: cito il trasporto di valori, che – grazie alla demonizzazione del contante, propagandato come vettore di contagio - ha registrato perdite fino a -75% tra marzo e aprile e registra ancora un -30% in ambito bancario e un -20% nella grande distribuzione organizzata. Lo sciopero proclamato dai sindacati per il mancato rinnovo del CCNL non è che la cartina di tornasole di problematiche di ben più ampio spettro. È in atto un cortocircuito comunicativo con la propria autorità tutoria, il Ministero dell’Interno, sempre sollecito a censurare ma assai meno a sostenere il comparto e a difenderlo dagli abusi. Questo stallo di comunicazione con gli stakeholders ha arenato una parte regolamentare che richiede interventi urgenti, danneggiando un mercato già stretto tra la morsa del Covid e fenomeni di deregulation da un lato e iper-regulation dall’altro, ma anche abusivismo, invasioni di campo e dumping contrattuale. Senza voler qui indagare sui motivi che hanno portato ad inserire figure che non fanno vigilanza privata in un CCNL che di quello si dovrebbe occupare, chiediamo soltanto attenzione. È troppo?”