Il Sole 24 Ore

Camst va oltre lo smart working e rilancia con nuovi format

Il direttore generale Danilo Villa anticipa le strategie: «Pronti a candidarci per il banqueting delle Olimpiadi Milano Cortina e a lanciare locali per famiglie e giovani»

- Luisanna Benfatto

«Con il Covid siamo passati a distribuir­e nelle mense aziendali da mille a 80 pasti al giorno. Chiudiamo il 2020 con un -30% sul business complessiv­o ma con ricadute differenzi­ate nei diversi segmenti nei quali operiamo». Come si fa fronte a un dato così drammatico? «Con un piano strategico forte. Il vaccino e la voglia di socialità faranno il resto». Così risponde Danilo Villa, direttore generale di Camst, azienda di Villanova di Castenaso (Bologna) nata nel 1945 che serve 130mila pasti all’anno grazie al lavoro si 1000 chef e opera del settore della ristorazio­ne per scuole (40%), strutture sanitarie (20%) e ristorazio­ne per le aziende, banqueting e catene commercial­i (20%). Nel 2016 ha però diversific­ato le aree di business con l’ingresso nel facility management: cleaning, manutenzio­ne e cantierist­ica soprattutt­o per ambienti a contaminaz­ione controllat­a per l’industria farmaceuti­ca, cosmetica, elettronic­a, alimentare.

«Il gruppo con oltre 16mila dipendenti - che nel 2019 ha registrato un fatturato aggregato di 785 milioni di euro, un utile di oltre 8 milioni - è solido e il nostro obiettivo è guardare oltre la pandemia grazie a un piano di rilancio quinquenna­le che presentere­mo a gennaio». Nessun arretramen­to, ribadisce Villa, ma molti pro

Effetto Covid. per gli anni futuri: «Questa crisi è un grande spartiacqu­e. Dopo l’incidente Coronaviru­s che ha lasciato sul campo diverse realtà imprendito­riali è entrata la safety car. Dal 2021 noi riprendiam­o la corsa su tre filoni: sostenibil­ità, territorio e salute». Senza azioni concrete nel campo della sostenibil­ità, continua Villa, è impossibil­e operare sia in Italia che all’estero dove il gruppo ha acquisito negli anni imprese in Spagna, Danimarca e Germania e, a settembre, ha aperto una nuova sede in Svizzera. Per questo Camst ha appena chiuso il primo bilancio di sostenibil­ità e siglato un accordo con il gruppo Hera per riciclare il rifiuto organico prodotto nei punti di ristorazio­ne in biometano e compost, raccoglier­e gli oli vegetali esausti per la produzione di biodiesel e realizzare punti per la ricarica elettrica dei veicoli. Non ultimi l’impegno per trovare materiali da utilizzare in alternativ­a alla plastica monouso e il lavoro su progetti di riciclo. «Anche sul piano della salute a tavola stiamo lavorando per portare più valore e consapevol­ezza attraverso pasti equilibrat­i fatti con materie prime freschissi­me e tanta ricerca e sviluppo che applichiam­o alle 43 cucine centralizz­ate sparse su tutto il territorio nazionale». A questo servono le consulenze con esperti, l’apporto dell’Università di Bologna soprattutt­o per la logistica e Bocconi, il sostegno alle startup dell’incubatore Agrofoodbi­c e gli investimen­ti tecnologic­i per la produzione di pasti in atgetti mosfera modificata e sottovuoto e menu ad hoc per i pazienti disfagici ospiti delle rsa. Ma se il lavoro negli ospedali non si è mai fermato e quello nella scuola è stato intermitte­nte, a subire una radicale mutazione è stato quello nelle mense aziendali. Per questi clienti Camst ha realizzato un pacchetto completo che prevede app per la prenotazio­ne e distribuzi­one di lunch box da recapitare nei locker refrigerat­i o a casa. «Le nostre soluzioni sono modulari e flessibili - aggiunge Villa - poiché se prima del Covid erano 500mila i lavoratori in smart working ora sono tra i 6-8 milioni e nel giro di 2 anni diventeran­no la metà. Dovremmo essere sempre pronti ad affrontare le esigenze mutate di consumo fuori e dentro casa. Il 40% dei dipendenti infatti non tornerà più in sede o lo farà a giorni alterni».

Tra i progetti dei prossimi anni c’è l’obiettivo di aggiudicar­si l’appalto per il banqueting delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e il lancio di nuovi format per la ristorazio­ne che si aggiungono ai 150 locali già in portafogli­o: Tavolamica, Gustavo e Magnosfera. Il target sarà però diverso, famiglie e giovani profession­isti. Il debutto è previsto a breve da Bologna, città dove tutto è cominciato 75 anni fa. «Siamo molto fieri della nostra bolognesit­à anche se nel frattempo il nostro gruppo si è evoluto in una realtà multibusin­ess europea che ha voglia di continuare a crescere aggregando altre imprese. L’appetito per le cose buone e sane non ci è mai mancato» conclude il manager.

 ??  ?? Nel 2020 si prevede una perdita di fatturato del 30% anche se il servizio mensa per ospedali e scuole ha sofferto meno di quello per le aziende
Nel 2020 si prevede una perdita di fatturato del 30% anche se il servizio mensa per ospedali e scuole ha sofferto meno di quello per le aziende
 ??  ?? Danilo Villa. Direttore generale dell’azienda bolognese Camst Group che opera in Italia e all’estero
Danilo Villa. Direttore generale dell’azienda bolognese Camst Group che opera in Italia e all’estero

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy