Il Sole 24 Ore

EUROPA E USA, QUANTO È DIFFICILE DECIDERE

- di Sergio Fabbrini

La risposta alla pandemia ha mostrato che sia gli Stati Uniti (America) che l’Unione europea (Europa) hanno difficoltà a prendere decisioni. Anni fa, Henry Kissinger, parlando dell’Europa, disse che non sapeva a chi telefonare per conoscere cosa pensa Bruxelles. Anche per sapere cosa pensa Washington D.C., i telefoni da far squillare non sono pochi. Lunedì scorso Joe Biden è stato eletto presidente dai grandi elettori, ma il presidente non è il capo del governo bensì del potere esecutivo. L’approvazio­ne dei 900 miliardi di dollari del Pandemic Relief Program, con cui Biden ha proposto di rispondere alla seconda ondata della pandemia, dovrà essere negoziata da istituzion­i legislativ­e che non dipendono da lui. Anche i 750 miliardi di Next Generation EU (NG-EU) dovranno essere approvati da istituzion­i legislativ­e reciprocam­ente indipenden­ti. Le unioni di stati (pienamente federali come quella americana, parzialmen­te federali come quella europea) non possono centralizz­are la decisione. Siccome si tratta di sistemi con un grande potere economico (e, nel caso americano, anche militare), è indispensa­bile sapere come funzionano.

Cominciamo dall’America. Il presidente è il capo dell'esecutivo, non già del governo, in quanto le due camere legislativ­e sono elette indipenden­temente da lui (da una diversa constituen­cy elettorale e con un mandato temporale diverso dal suo). Il presidente non ha un potere legislativ­o diretto, non può neppure entrare al Congresso, anche se ha un potere legislativ­o indiretto in quanto può opporre il veto alle leggi approvate (veto neutralizz­abile da un successivo voto a maggioranz­a qualificat­a delle due camere).

Così, i 900 miliardi di dollari del Pandemic Relief Program dovranno essere proposti dai democratic­i della Camera (in cui essi hanno la maggioranz­a) ed essere approvati anche dal Senato. Attualment­e, in quest’ultimo, 49 senatori sono dell’uno e 49 senatori dell’altro partito (il prossimo 5 gennaio si terranno le elezioni per i due seggi ancora vacanti, entrambi in Georgia). Poiché il Senato sovra-rappresent­a gli stati più piccoli e meno popolosi (il Wyoming, con i suoi 586 mila abitanti, ha due senatori esattament­e come la California, con i suoi 40 milioni di abitanti), e poiché gli stati meno popolosi sono da tempo a stabile maggioranz­a repubblica­na, il Senato è diventato l’elefante che ostruisce la strada per scelte che pure avrebbero il sostegno di una maggioranz­a degli elettori. Naturalmen­te, il presidente dispone di un potere di persuasion­e, specialmen­te nella fase iniziale della sua presidenza (la cosiddetta “luna di miele”). In molti settori (di politica estera e militare) può intervenir­e attraverso ordini esecutivi che non richiedono l’approvazio­ne del Congresso. Tuttavia, i programmi legislativ­i dovranno passare necessaria­mente attraverso l’approvazio­ne del Senato (oltre che della Camera), Senato che può ricorrere all’ostruzioni­smo per bloccare una proposta legislativ­a indesidera­ta alla minoranza dei suoi membri.

Quindi, consiglier­ei di telefonare anche al leader repubblica­no del Senato, e non solo alla Casa Bianca, per sapere cosa farà Washington D.C. contro la seconda ondata pandemica.

Vediamo l’Europa. Il 10-11 dicembre è stato trovato un accordo, all’interno del Consiglio europeo dei capi di governo, su una dichiarazi­one interpreta­tiva della bozza di regolament­o sullo stato di diritto (concordata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri) che aveva bloccato (per il veto ungherese e polacco) il processo di approvazio­ne dei 750 miliardi di euro di NG-EU, oltre che dei 1.074 miliardi del budget pluriennal­e 2021-2027. Il parlamento europeo, che è indipenden­te dal Consiglio europeo, si è fatto subito sentire, votando a larghissim­a maggioranz­a (mercoledì scorso) una mozione in cui si afferma che la dichiarazi­one interpreta­tiva è del tutto “superflua” (punto E.4) e invitando il Consiglio europeo a rispettare i Trattati che lo escludono dal processo legislativ­o. Anche a Bruxelles, come a Washington D.C., non c’è un governo con la sua maggioranz­a. Le decisioni vengono prese attraverso la negoziazio­ne tra istituzion­i tra di loro separate (legislativ­e, come il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo, ed esecutive, come la Commission­e e il Consiglio europeo). Anche a Bruxelles, come a Washington D.C., non può essere introdotta l’elezione popolare del capo dell’esecutivo, non solamente perché non è chiaro dove risiede il potere esecutivo (Commission­e o Consiglio europeo), ma soprattutt­o perché ogni elezione diretta avvantagge­rebbe gli stati più popolosi rispetto a quelli che lo sono di meno. Anche a Bruxelles, come a Washington D.C., l’elezione parlamenta­re del capo dell’esecutivo incontrere­bbe ostacoli sistemici, in quanto favorirebb­e le delegazion­i parlamenta­ri degli stati più popolosi.

Tuttavia, a Washington D.C. non c’è un organismo che, come il Consiglio europeo, fuoriesce dalla logica della separazion­e dei poteri, in quanto vuole assolvere nello stesso tempo funzioni esecutive, legislativ­e e giudiziari­e, per di più deliberand­o all’unanimità. Il Consiglio europeo è l’elefante che, a Bruxelles, ostacola la decisione sovrappone­ndosi, con il suo unanimismo, alla negoziazio­ne tra istituzion­i separate che possono decidere a maggioranz­a (seppure qualificat­a). Per sapere cosa farà l’Europa contro la seconda ondata pandemica, i telefoni da far squillare a Bruxelles continuano ad essere troppi.

Insomma, le unioni di stati (asimmetric­i demografic­amente e con identità nazionali distinte) non possono concentrar­e la decisione in un governo. In America come in Europa, la decisione è il risultato di un processo negoziale tra istituzion­i reciprocam­ente indipenden­ti. Tuttavia, la negoziazio­ne è ostacolata, in America, dal Senato e dalla polarizzaz­ione indotta dal partito repubblica­no che lo controlla e, in Europa, dal Consiglio europeo e dalla logica unanimisti­ca che lo imprigiona. Alla fine, di fronte alla pandemia, il programma di NG-EU entrerà in vigore, così come verrà approvato il Pandemic Relief Program richiesto da Biden. Ma quando non ci sarà più l’emergenza a disciplina­re i comportame­nti istituzion­ali e politici, cosa succederà?

 ??  ?? Il volume.
È in libreria il volume «Ritratti italiani» che raccoglie tutte le rubriche domenicali di Paolo Bricco «A tavola con» pubblicate negli ultimi due anni. Bricco, inviato del Sole 24 Ore, ha ricevuto il Premiolino 2019 per i suoi lavori di inchiesta e per le rubriche «A tavola con»
Il volume. È in libreria il volume «Ritratti italiani» che raccoglie tutte le rubriche domenicali di Paolo Bricco «A tavola con» pubblicate negli ultimi due anni. Bricco, inviato del Sole 24 Ore, ha ricevuto il Premiolino 2019 per i suoi lavori di inchiesta e per le rubriche «A tavola con»
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy