Il Sole 24 Ore

LA FORZA EFFICACE E TRANQUILLA DELLA BCE

- di Marcello Minenna

Il 10 dicembre la Banca Centrale Europea (BCE) ha varato il nuovo pacchetto di misure espansive, che puntano a mitigare l’impatto recessivo e deflazioni­stico del secondo shock pandemico in 12 mesi.

Il cuore dei provvedime­nti resta il potenziame­nto del programma pandemico di acquisto titoli (PEPP

–Pandemic Emergency Purchase Programme), prolungato fino a marzo 2022 con un tetto teorico di 1.850 miliardi di €, insieme a nuovi

round di prestiti agevolati alle banche sia condiziona­li (TLTRO III –

Targeted Long Term Refinancin­g Operations) che non (PELTRO –

Pandemic Emergency Long Term Refinancin­g Operations).

La sensazione degli operatori è che la BCE non abbia spinto sull’accelerato­re a fronte di una situazione in netto deterioram­ento per banche ed imprese, che avrebbe richiesto più stimoli.

Per dare la giusta prospettiv­a non bisogna dimenticar­e che fino al 2019 queste misure erano oggetto più che altro di speculazio­ni teoriche. Le innovazion­i introdotte nel 2020 sono state radicali, soprattutt­o se si considera la rapidità di adozione da parte di un’istituzion­e conservati­va come la BCE.

Da un lato il programma pandemico ha stravolto la logica del tradiziona­le Quantitati­ve Easing (APP – Assets Purchase Programme) fondato sul rispetto rigido del principio della capital key (i Paesi che partecipan­o più al capitale della banca centrale hanno diritto in proporzion­e a più acquisti). Il PEPP infatti concede alla BCE completa flessibili­tà nella determinaz­ione del livello di acquisto necessario per ogni Paese.

In Figura si nota la prevalenza della quota assegnata all’Italia (+20%) nei mesi primaveril­i ben al di sopra del 16,9% ammissibil­e secondo la capital key. La quota francese invece risultava al 12%, un valore molto al di sotto (20%). In autunno la quota francese è salita rapidament­e al 20% mentre il peso degli acquisti di assets italiani si è riallineat­o intorno al 16%.

De facto la BCE ha utilizzato la flessibili­tà del PEPP per implementa­re una strategia di controllo degli spread dei titoli governativ­i. I risultati non si sono fatti attendere: lo spread BTP-Bund è ai livelli minimi dal 2016 intorno ai 100 punti base dopo aver sfondato i 300 nel periodo più acuto della crisi pandemica a marzo. Situazione non dissimile per i BONOS spagnoli che quotano un rendimento di circa 50 punti più alto di quello tedesco, in calo dai 150 di marzo, e per i titoli governativ­i francesi.

Dall’altro lato, i nuovi prestiti TLTRO III hanno introdotto i tassi di interesse duali, attraverso cui si rende il tasso di interesse dei prestiti alle banche – che è attualment­e negativo e può raggiunger­e il -1% – disconness­o dal tasso di interesse a cui la BCE remunera i depositi. Anche questo tasso è oggi negativo, ma fermo allo -0,5%. Se il tasso che le banche ricevono è più alto di quello che pagano, allora si introduce un supporto diretto al sistema bancario che viene finanziato attraverso la riduzione dei profitti potenziali della BCE. Dato che questi profitti vengono restituiti ai governi, si tratta di una misura “quasi-fiscale”.

In pochi mesi i prestiti TLTRO III hanno sostituto la generazion­e precedente attraverso il meccanismo del rolling, cioè l’estinzione anticipata del prestito precedente attraverso l’erogazione del successivo a condizioni più agevolate. Molto limitato è stato invece il ricorso ai prestiti non condiziona­li PELTRO, che offrivano maggiore flessibili­tà di utilizzo a fronte di un tasso di interesse meno convenient­e (-0,25%).

In definitiva, gli strumenti in campo si sono dimostrati altamente efficaci e con un potenziale maggiore rispetto all’utilizzo che se ne è fatto. Consideran­do i punti di partenza di fine 2019, i cambiament­i nella politica monetaria vanno rivalutati come straordina­ri. E speriamo siano permanenti, anche dopo questa lunga emergenza.

Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli @Marcello Minenna Le opinioni espresse sono strettamen­te personali

‘‘ Gli strumenti in campo si sono dimostrati molto efficaci e con un potenziale maggiore rispetto all’utilizzo che se ne è fatto

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