Recovery, pressing Pd su Conte: «Bozza di piano subito al Cdm»
«Per ricostruire fiducia bisogna approvare presto in Consiglio dei ministri la bozza del Next Generation Eu, avviare il percorso parlamentare e coinvolgere il Paese nelle scelte strategiche sul futuro. Ma serve coraggio, innovazione, creatività e velocità, serve spirito di servizio. Bisogna distruggere l’ossessione dei tanti “io” e riscoprire la potenza del noi». Non si ferma il pressing del segretario del Pd Nicola Zingaretti su Giuseppe Conte affinché assuma un’iniziativa per sbloccare la crisi politica nata proprio sulla bozza del Recovery plan per il niet di Matteo Renzi a dare il via libera a scatola chiusa. Non solo Zingaretti ma anche i ministri più vicini ai dossier Ue come Enzo Amendola e lo stesso commissario Ue Paolo Gentiloni paventano che l’immobilismo di queste ore finisca per trascinare con sé la bozza del
Piano di rilancio e resilienza che l’Italia deve ancora formalmente inviare a Bruxelles. La richiesta, fatta pervenire anche in privato, è di portare la bozza rivisitata in Cdm entro fine anno, al massimo nella prevista seduta del 28 dicembre se non già mercoledì prossimo. Ma per ora da Palazzo Chigi, dove si stanno studiando le proposte arrivate per trovare una sintesi, tutto tace. Mentre Matteo Renzi ribadisce che non darà il via libera senza prima un coinvolgimento pieno nella decisione dei progetti sottostanti al Piano che, è l’accusa, restano “secretati”. Solo un vertice tra Conte e i quattro leader dei partiti della maggioranza, a questo punto possibile già prima della fine del mese, può sbloccare la partita con l’Europa evitando di farci arrivare in ritardo.